a cura di Abba Sandro

11,4 : “Ma il Signore nel tempio santo, il Signore ha il suo trono nei cieli. I suoi occhi sono aperti sul mondo, le sue pupille scrutano ogni uomo “.

I TUOI OCCHI SONO SEMPRE APERTI SUL MONDO, O SIGNORE

Che gioia c’è nel mio cuore pensando all’immensità del Tuo amore, Signore.
Resto meravigliato e stupito di fronte alle manifestazioni dei Tuoi prodigi,
della Tua bontà, della Tua magnificenza.
Tu hai sempre lo sguardo rivolto a noi, nonostante il nostro peccato, il nostro egoismo,
e come un Padre ci guidi e ci sorreggi, a volte senza che neanche ce ne accorgiamo,
per non ferirci nell’orgoglio e nell’amor proprio.
Tu hai presente ogni uomo in ogni istante della sua vita,
perché è Tuo figlio e lo ami, e non ti dimentichi mai di lui.
Come può allora venir meno la speranza, anche quando umanamente
tutto sembra andare per il verso sbagliato?
Impariamo a guardare gli avvenimenti, le situazioni, le cose
con lo stesso sguardo pieno d’amore di Dio
– certo, non ingenuamente, tingendo tutto di rosa –
e vedremo che c’è un progetto chiaro e ben preciso per ogni uomo.
A noi il compito di accoglierlo e di mostrarci docili,
nonostante tutti i nostri difetti, alla Sua volontà.
Amen.

16,11 : “Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra “.

PELLEGRINI SULLE VIE DEL MONDO

Noi siamo pellegrini, persone erranti sui sentieri della vita,
alla ricerca della strada che ci porta alla piena realizzazione di noi stessi.
Sono tante le strade che possiamo imboccare, e Tu, Signore, ci indichi quella giusta,
quella che ha percorso il Tuo Figlio, e che passa per la croce.
Perdonaci quando ci perdiamo per altre strade che non sono le Tue,
quando, pur non volendo abbandonare la giusta direzione,
preferiamo camminare per sentieri paralleli, scegliendo scorciatoie
che ci rallentano il cammino anziché progredire più speditamente.
Perdonaci quando ci lasciamo attirare dalla facilità di altri percorsi,
dal piacere che da essi deriva, e ci dimentichiamo ciò che Gesù ha sofferto
e patito per noi, per riportarci al Padre.
Signore, Tu solo sei via, verità e vita… fa’ che noi non ci allontaniamo mai da Te,
dalla Tua presenza, per gustare la gioia piena che Tu ci prometti.
Amen.

21,5 : “Vita ti ha chiesto, a lui l’hai concessa, lunghi giorni in eterno, senza fine “.

VITA TI HA CHIESTO, A LUI L’HAI CONCESSA


Signore, Tu non rifiuti nulla a chi si rivolge a Te con tutto il cuore,
con tutte le forze e con tutta l’anima:
conosci già i nostri bisogni, e hai una pazienza infinita a sopportare
le nostre preghiere egoistiche, che chiedono solo favori, successi, riconoscimenti…
E’ la vita il bene più prezioso che Tu hai dato a me,
e non posso sciuparlo così, come se niente fosse!
Devo curare tutti gli aspetti della mia vita, quelli materiali e quelli spirituali,
perché la vita è un Tuo dono e io devo amministrarlo bene,
affinché produca il cento per uno!
Signore, io mi affido a Te,
rendi la mia vita secondo il Tuo progetto, perché è questa la mia felicità!
Amen.

24,1 : “Del Signore è la terra e quanto contiene, l’universo e i suoi abitanti “.

SONO COME UN GRANELLINO DI SABBIA

Come sono piccolo, insignificante, minuscolo granellino di sabbia nell’universo creato da Dio!
Eppure solo all’uomo Dio ha chiesto di collaborare,
solo con l’uomo Dio ha intessuto un rapporto personale, come fra amici,
un dialogo fraterno, o meglio, filiale, Lui, Padre nostro, e noi, Suoi figli.
Ci ha posti a capo dell’universo perché con Lui costruissimo il Regno
che da sempre sta preparando per noi.
Ma ci siamo lasciati tentare, abbiamo ceduto all’illusione di poter svestire i panni di creature
e indossare quelli di Creatore: ci volevamo mettere al posto di Dio!
É così, tutte le volte che non accetto di lasciarmi guidare da chi è più avanti di me nel cammino,
o quando ritengo di riuscire a cavarmela da solo, senza l’aiuto, indispensabile, del Signore,
o quando metto al primo posto me stesso, dimenticandomi di tutto ciò che Dio ha fatto per me.
Riacquistare l’umiltà, la coscienza di essere creature,
è questa la volontà di Dio, non per tenerci ad un piano inferiore,
ma per realizzare pienamente la mia vocazione:
essere con-costruttore del Regno, creatura che collabora col Suo Creatore!
Amen.


33,11 : “… il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni “.

TUTTO CAMBIA: SOLO L’AMORE RESTA

Tutto cambia e si evolve: le culture, i modi di vivere, le scritture, l’arte, la moda,
il modo di rapportarsi con il prossimo, la gestione del proprio tempo libero;
le nuove scoperte scientifiche portano ad esplorare campi inimmaginabili:
ci spingiamo sempre più verso i confini di un cosmo che scopriamo sempre più perfetto…
E in tutto questo cambiamento una cosa sola rimane sempre la stessa:
l’amore di Dio per le sue creature, amore che è desiderio di salvezza;
amore che trascende il tempo e si fa eterno presente in Dio;
amore che nasce e scaturisce dall’Amore tra Padre, Figlio e Spirito;
Amore che chiama a una risposta d’amore i figli pellegrini sulla terra.
La nostra meta è il cielo, la nostra via è Cristo,
la nostra forza lo Spirito, la nostra vita l’amore.
Amen.

36,11 : “Concedi la tua grazia a chi ti conosce, la tua giustizia ai retti di cuore “.

LA TUA GRAZIA, SIGNORE, E’ UN TESORO INESTIMABILE

Signore, per me la Tua grazia è un tesoro inestimabile,
più preziosa di mille gratificazioni e successi personali,
perché è in essa che la mia vita si realizza in pienezza,
secondo il progetto della Tua volontà.
In essa trovo rifugio contro le tentazioni,
mi sazio senza paura di rimanerne senza, perché non si esaurisce mai;
è l’acqua fresca che disseta l’arsura del mio cuore inaridito dal peccato.
La Tua grazia diventi il mio baluardo contro i nemici che mi assalgono,
contro i superbi che mi deridono, contro gli empi che si prendono gioco di me.
Ma Tu sei potente, e rialzi chi è caduto, e umili i potenti, o quelli che si credono tali.
Tu prometti la Tua grazia a coloro che son puri di cuore, a chi Ti cerca con tutta la sua anima.
Mantieni vivo in me, Signore, il desiderio della santità!
Amen.

44,24 : “Svegliati, perché dormi, Signore? Déstati, non ci respingere per sempre “.

SVEGLIATI, PERCHE’ DORMI, SIGNORE ?

Sveglia, Signore, perché dormi?
Perché non ti fai presente quando ho bisogno del Tuo aiuto,
quando ci sono gli esami e la tremarella comincia a farsi sentire;
quando c’è qualche grosso impegno di conversione
e trovo tutte le scuse per rimandarlo a “tempi migliori”;
quando le cose non girano come vorrei,
cioè quando non sono io al primo posto, al centro dell’attenzione…?
No, Signore, non sei Tu che devi svegliarti!
Sveglia, Sandro, perché dormi?
Perché non ti accorgi che metti da parte il Signore
per sentirti autonomo, autosufficiente, dispensato dall’avere il Suo aiuto;
perché non ti rendi conto che la tua mente, il tuo cuore,
sono offuscati dal peccato, dall’orgoglio;
perché non accetti, con umiltà, di essere debole, fragile, creatura
e quindi bisognoso di aiuto contro chi è più forte di te, il maligno?
Scusa, Signore, se ho pensato anche solo per un attimo che Tu mi avessi abbandonato!
Sono io che ti butto fuori dalla mia vita, con una facilità incredibile,
con una irriconoscenza quasi scandalosa.
Perdonami, e aiutami a convertirmi, giorno per giorno.
Amen.

46,2 : “Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce “.

GLI UOMINI DEL 2000

Il mondo ci sommerge dei suoi problemi:
la guerra travolge e semina morte per motivi così vani che sembra ormai
l’unico mezzo adeguato per affrontare un dialogo con gli altri;
il disordine morale sradica la scala dei valori, ribaltandoli a suo piacimento,
rendendo primario ciò che è strettamente personale,
e rendendo facoltativo, quasi deriso, tutto ciò che è solidarietà, altruismo.
La paura ci attanaglia: non abbiamo più il coraggio di uscire la sera
per timore di incontrare qualche drogato
o disperato che per una dose ci minaccia con una siringa infetta:
l’AIDS fa più paura del terremoto!
E così ci chiudiamo nel nostro piccolo paradiso personale,
dove ognuno ha tutto ciò che gli serve…
e se gli altri non hanno, che si arrangino.
Siamo diventati talmente individualisti
che sopportiamo a mala pena la compagnia di una persona, forse una moglie,
tanto meno quella dei figli… non più di uno, è già troppo!
E Dio? Risulta un sovrappiù, finché le cose vanno bene, i soldi ci sono,
la salute non ha problemi.
Ma al primo guaio, eccoci ad accendere candele su candele,
a pregare disperati esigendo un miracolo.
Signore, riaccendi la fiamma della fede nel cuore degli uomini del 2000,
perché sappiano costruire una società fondata sull’amore reciproco,
sulla pace, sulla giustizia, guidati dal Tuo Santo Spirito,
che dà sicurezza all’agire umano sulla strada della Tua volontà.
Amen.

 

51,10 : “Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. mi abbandono alla fedeltà di Dio ora e per sempre “.

L’ANIMA MIA TI CERCA… SEMPRE!

Padre mio, l’anima mia ti cerca perché trova pace solo in Te,
diventando un’unica armonia con la sinfonia stupenda
che il Tuo amore crea con ognuno di noi!
Tu mi chiedi di aver fiducia in te, perché per primo Ti sei fidato,
in modo totale, senza riserve…
Sì, perché il Tuo amore per me è così grande
che non conosce dubbi né incertezze,
ma solo la speranza di essere ricambiato.
Signore, insegnami ad amare sempre di più,
senza alcun desiderio di possesso, di appagamento né di sfruttamento,
ma lasciando che il Tuo amore diventi il mio modo di vivere,
abbandonato nella Tua volontà,
per realizzare quel progetto meraviglioso che da sempre hai pensato per me!
Amen.

71,14 : “Io, invece, non cesso di sperare, moltiplicherò le tue lodi “.

NON CESSARE DI SPERARE, MA MOLTIPLICA LE TUE LODI

La speranza è sentirsi amati nonostante siamo incapaci di amare;
è sentirsi valorizzati anche quando ci riteniamo incapaci di tutto;
è ritrovare la luce dopo tanto tempo passato nelle tenebre;
è riuscire a vedere oltre anche se la vista è debole e ostacolata
da un’infinità di cose superflue e inutile;
è credere che il Signore, nonostante tutto, non si è dimenticato di noi,
e ci aspetta per continuare nel cammino di santità
che noi avevamo interrotto imboccando una strada tutta nostra.
O Signore, speranza oltre ogni speranza, accresci la mia fede
perché possa lodarti fra gli uomini, cantando le Tue meraviglie.
Amen.

80,6 : “Tu ci nutri con pane di lacrime, ci fai bere lacrime in abbondanza “.

IL PANE DI LACRIME

Signore, non mi accorgo della grande profusione di bene di cui mi ricolmi ogni giorno,
quasi abituato da questa Tua generosità!
E forse non me ne accorgo perché non sono capace di accettare i tuoi doni
e farli fruttificare, mettendoli all’opera, perché ciò costa sacrificio, fatica.
Tu ci nutri, Signore, ma il Tuo pane è frutto di lacrime, di sofferenze;
ci costa guadagnarcelo, perché dobbiamo andare contro la nostra natura, corrotta dal peccato…
e piangiamo pensando alla comunione che c’era con Te prima della nostra disobbedienza.
Ma Tu ci rassicuri, dicendoci che “chi semina nel pianto raccoglierà nella gioia! “.
E allora, coraggio, non soffermiamoci alle fatiche, ai sacrifici del momento,
ma pensiamo quanto più sublimi saranno le gioie e le consolazioni
che otterremo nel futuro, quando ristabiliremo la comunione perduta,
e saremo di nuovo faccia a faccia con Te.
Amen.

 

85,13 : “Quando il Signore elargirà il suo bene, la nostra terra darà il suo frutto “.

L’ALBERO E I SUOI FRUTTI

Tutto è dono del Signore, Lui che sempre per primo
pensa alle Sue creature con amore di Padre:
noi siamo la terra del Suo giardino,
e il nostro desiderio è ricevere da Lui
quel bene che ci farà dare frutto;
donaci Signore l’acqua viva che fa germogliare l’uomo nuovo,
l’acqua del Tuo Spirito, che ci genera a vita nuova
e ci fa portare frutti di bontà e di speranza.
Perché se è dall’albero che si riconoscono i frutti,
è vero anche il contrario:
ci riconosceranno come Tuoi figli da come ci ameremo.
L’amore fraterno, gratuito, l’amore con cui Gesù stesso ci ha amato,
è il frutto più bello che possa nascere nel nostro giardino.
Amen.

89,16 : “Beato il popolo che ti sa acclamare e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto “.

BEATO CHI TI SA ACCLAMARE

Ogni giorno, Signore, Tu percorri la strada che conduce al mio cuore,
perché è il luogo dove Tu vuoi dimorare in me.
Ma non sempre io sono come la gente di Gerusalemme,
pronto a sventolare rami di palma,
o a stendere i propri mantelli sulla strada,
né ad acclamare a piena voce: “Osanna, Osanna…”.
Forse mi mancano queste cose, forse non faccio troppo caso a Te,
do tutto per scontato, non mi meraviglio più,
e neanche la Tua venuta mi scuote, mi meraviglia.
Signore, allontana da me il pericolo dell’abitudine,
della ripetitività apatica, della superficialità,
e fa’ che ogni volta che Ti incontro, nei fratelli, nei sacramenti, nel creato,
sia un’esplosione di stupore, un’acclamazione di gioia!
E cosa importa quello che dice la gente…
lasciamola dire, tanto non è lei la cosa più importante!
Amen.

90,10 : “Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma sono quasi tutti fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo

GLI ANNI DELLA NOSTRA VITA PASSANO PRESTO… E NOI CI DILEGUIAMO

Perché chiedersi un perché, perché cercare una risposta davanti ad un mistero come la morte?
Certo, noi non dobbiamo più aver paura della morte,
perché Cristo l’ha vinta una volta per sempre, aprendoci la strada per il Cielo.
Ma noi abbiamo paura di ciò che non conosciamo, facciamo fatica a fidarci,
anche se è Gesù stesso ad aprirci la via.
Signore, dona agli uomini la speranza, che non è voler vedere tutto rosa,
ma serenità nel sapere che Tu sei sempre al nostro fianco,
nel cammino verso la meta finale, soprattutto nei momenti più difficili,
sicuramente nel transito della morte.
Fa’ che ci prepariamo costantemente all’incontro definitivo con Te,
non facendo della nostra vita una continua angoscia,
ma vivendola con gioia e nel Tuo amore,
per incontrarti là dove Tu sei, al nostro fianco.
Amen.

97,7 : “Siano confusi tutti gli adoratori di statue e chi si gloria dei propri idoli. Si prostrino a lui tutti gli dèi! “.

LA BATTAGLIA DEL CAOS

E’ in corso una battaglia che dura fin dal principio dei tempi,
fra Dio, Trinità, creatore dell’ordine e dell’armonia,
e l’oppositore, il sovvertitore, il disordine…
L’uomo si trova a dover continuamente scegliere da che parte stare:
l’istinto gli suggerisce di schierarsi con Dio,
ma la carne, debole, cede alle lusinghe e agli inganni,
che gli presentano un immagine distante di Dio, della Trinità.
E nella sua libertà l’uomo si ribella, facendo il gioco dell’avversario,
facendo entrare nella sua vita il caos, il disordine,
stravolgendo la propria essenza di esser figlio di Dio.
E così viene lacerato, diviso in se stesso,
e non può certo realizzarsi, va diritto verso il fallimento.
Ma la bontà del Signore è infinita,
e la Sua potenza infinitamente maggiore di quella del demonio,
perché Egli è Creatore, l’avversario solo creatura,
e niente può se Dio non glielo permette.
Allora non temiamo il diavolo, ma schieriamoci con Dio contro di lui,
con fiducia e coraggio, con serenità e impegno.
Che non capiti anche a noi di dover tremare di terrore
di fronte all’ira di Dio perché abbiamo rifiutato il Suo amore!
Amen.

98,1 : “Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto prodigi. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo “.

VOGLIO CANTARE UN CANTO NUOVO A TE !

Come può tacere il mio cuore di fronte all’Amore?
Come posso rimanere in silenzio quando sono travolto dalla pienezza della meraviglia,
quando lo Sposo abita in me, quando mi viene chiesto di fare della mia vita un dono?
Tu mi crei come un uomo nuovo, rinnovando in me il prodigio
di essere veramente Tuo figlio nel Figlio.
No, non posso tacere, perché la gioia supera la paura,
è come il mattino di Pentecoste,
quando il Tuo Spirito ha preso dimora nei nostri cuori e li ha fatti ardere,
rendendoli incapace di restare muti,
e ci ha scaraventati fuori dal nostro timore per annunciare a tutti:
“Dio ci ama, e ci ha amato tanto da mandare il Suo unico Figlio, Gesù,
affinché fossimo consci della nostra figliolanza divina…”.
Signore, che la mia vita sia sempre disposta a farsi modellare secondo la Tua volontà,
per diventare sempre creatura nuova, desiderosa di esprimere la sua gratitudine,
la sua gioia, così da intonare ogni giorno un canto nuovo a Te
Amen.

100,2 : “Acclamate al Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza “.

VOGLIO SERVIRTI NELLA GIOIA

Voglio servirti nella gioia, Signore, perché il mio cuore trabocca di felicità sapendomi amato da Te,
nonostante io continui ad allontanarmi, a voltarti le spalle, a cercare felicità altrove…
E’ una gioia che viene dal profondo, che non vuole manifestarsi nel baccano, nella superficialità,
ma nella serenità del quotidiano, nell’ottimismo del cammino.
Signore, voglio servirti nella gioia, perché il Tuo amore provoca in me uno scombussolamento totale,
mi sveglia dal torpore, mi interpella e mi fa scorgere le urgenze, mi sollecita ad amare.
Gioia e carità procedono a braccetto, perché altrimenti si rischia di agire per dovere,
con fare pieno di acidità che non costruisce fraternità ma la demolisce.
La gioia è la leggerezza che ci fa percorrere senza danni il cammino
sulla fragilità del rapporto con gli altri.
Signore, donami la gioia vera, quella che viene da Te, dal Tuo Santo Spirito.
Amen.

103,2 : “Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tanti suoi benefici “.

BENEDICI IL SIGNORE, ANIMA MIA

Come posso dimenticare, Signore, tutti i Tuoi benefici?
Se riguardo indietro lo scorrere della mia vita la vedo costellata dalla Tua presenza,
dal Tuo amore… e dalla mia infedeltà.
Ma Tu avevi già scelto me e mi andavi formando,
con pazienza e tenerezza, con decisione e fermezza,
perché diventassi partecipe, in modo speciale, del Tuo stesso Amore.
Signore, fa’ che la mia vita diventi un continuo esserti riconoscente,
una continua benedizione per tutto ciò che hai fatto e continui a fare per me!
Insegnami a ringraziarti con la mia stessa vita,
perché non ci sia separazione fra l’agire per amore Tuo e il lodarti e ringraziarti nella preghiera.
La fonte della mia benedizione è la Tua benedizione,
la sorgente della mia gioia è la Tua gioia,
ti amo perché Tu per primo, e in modo mirabile, mi ami.
Amen.

103,10 : “Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe “.

RENDI ATTENTI I MIEI OCCHI, PRONTO IL MIO CUORE

Il Signore è buono e grande nell’amore!
Egli è l’Amore, e non giudica secondo il nostro povero
e limitato metro di giudizio, ma con infinita misericordia.
Egli non tiene conto del male fatto, se ce ne pentiamo,
ma del bene che siamo riusciti a compiere,
e di quello che invece non siamo riusciti!
Signore, rendi attenti i miei occhi,
pronto il mio cuore, ad accorgermi dei bisogni
e delle necessità del mio prossimo,
perché non sciupi mai occasioni
per meritare la Tua grazia e misericordia,
e avanzare nella via della santità,
verso la meta: diventare simili a Gesù Cristo, nostro Salvatore!
Amen.

110,5 : “Il Signore è alla tua destra, annienterà i re nel giorno della sua ira “.

IRRICONOSCENTI E PRESUNTUOSI

Quando Tu, o Signore, ci prometti qualcosa, possiamo star pur certi che essa sarà,
perché Tu sei un Dio fedele e non ti rimangi ciò che hai promesso.
Sta alla nostra libertà far sì che tali promesse giungano a compimento:
il Signore desidera sempre la nostra collaborazione, non ci impone niente,
preferisce vederci allontanare da Lui
– nonostante la sofferenza che questo gli arreca –
piuttosto che imporci qualsiasi cosa,
anche fosse la cosa che più ci farebbe del bene.
E noi, uomini di poca fede, irriconoscenti e presuntuosi,
non riusciamo a percepire il grande amore che continuamente Lui riversa su di noi,
ma come bambini facciamo i capricci e ci impuntiamo su piccolezze,
tanto per mantenere il centro dell’attenzione su di noi,
così da essere sempre protagonisti della nostra vita,
fino ad escludere Dio stesso da essa.
O Signore, purifica le nostre menti e rendi docili i nostri cuori,
perché si aprano sempre più al Tuo progetto d’amore
e impariamo da Te ad essere fedeli.
Amen.

116,12 : “Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato? “.

CHE COSA RENDERO’ AL SIGNORE PER QUANTO MI HA DATO?

Signore, mi hai dato la vita, perché io con la mia vita
manifestassi la Tua gloria nell’amore a Te e al prossimo…
ma non sempre ci sono riuscito.
Padre, mi hai donato la fede, perché con essa possa esserti figlio,
sperando contro ogni speranza, accettando l’impossibile
che con Te diventa possibile…
ma non sempre ci sono riuscito.
Signore, mi hai donato la salute perché io metta a disposizione
di chi sta peggio di me tutto quello che sono, senza riserve…
ma non sempre ci sono riuscito.
Signore, mi hai donato l’amore di una famiglia, di tanti amici,
di persone che mi hanno voluto bene perché potessi crescere bene…
ma non sempre me ne sono accorto.
Troppi sono i doni di cui non mi sono accorto e che ho sottovalutato,
quasi che mi fossero dovuti per chissà quale merito!
Perdonami, o Padre, per la mia superficialità,
per la poca gratitudine, per la presunzione…
Aiutami ad essere generoso con Te come Tu lo sei con me!
Gratuitamente ho ricevuto, gratuitamente voglio donare.
Amen.

L’UOMO, LUOGO D’INCONTRO DIVINO


Com’è grande la Tua bontà, o Signore!
Quanti sono i Tuoi benefici, quanti doni continui a farmi
nonostante la mia poca fedeltà, il mio egoismo…
Fa’ che la mia vita sia un continuo ringraziarti
e un dono completo ai miei fratelli,
per incontrare Te in loro e far incontrare Te in me.
Amen.

121,2 : “Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra “.

AD ALTRI LA GIOIA DI RACCOGLIERE I FRUTTI

Sono chiamato ad annunciare la Buona Novella agli uomini,
con le parole, con il ministero, con la mia vita.
A volte sarà facile, incontrerò una buona, ottima accoglienza in coloro a cui sarò mandato;
altre volte non sarà tutto rose e fiori, ci saranno difficoltà nell’accettare tutto,
nel condividere le scelte, nell’aderire alla verità;
e ci saranno volte in cui sarò deriso, rifiutato, insultato, maltrattato, scacciato in malo modo…
E in quel momento potrebbe subentrare lo sconforto,
potrebbe perdersi la speranza, spegnersi il fuoco dell’amore:
vorrebbe dire che portavo me stesso e non il Vangelo di Gesù Cristo.
L’agricoltore sparge il seme, ma è il Signore che fa crescere!
Aiutami, o Signore, ad essere gratuito nel donare,
spinto dal Tuo amore, come risposta alla Tua chiamata
e non come ricerca del mio prestigio, della mia gloria.
Mi hai chiamato a seminare… ad altri la gioia di raccogliere i frutti!
Amen.

149,4 : “Il Signore ama il suo popolo, incorona gli umili di vittoria “.

TU MI AMI SEMPRE PER PRIMO

Chi sono io per meritarmi il Tuo amore, o Signore?
Sempre Tu mi ami per primo, sempre Tu ti ricordi di me,
anche quando io, nel mio peccato, mi allontano volontariamente da Te
e preferisco seguire mille altre vie.
Ma Tu sei paziente, perché il Tuo amore è più grande, sempre, del mio peccato,
e sai che prima o poi tornerò da Te, perché il desiderio di Te è dentro ognuno di noi.
Come siamo stupidi, Signore: oltre a non riconoscere il Tuo amore
ci illudiamo di poter fare grandi cose da soli, pur sapendo, in fondo al cuore,
che lontani da Te non possiamo proprio nulla.
Insegnaci l’umiltà, che ci apre gli occhi sulla nostra condizione di fragilità,
e aiutami a modellarmi sempre più sull’esempio di Gesù, umile Agnello,
capace di sacrificarsi per il bene di tutti gli uomini.
Il Tuo Santo Spirito sia la forza per poter cristificare tutta la nostra vita
e renderla testimonianza del Tuo amore.
Amen.