a cura di Abba Sandro

1,3 : “Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri “.

PREPARATE LA STRADA DEL SIGNORE !

Voglio preparare bene la Tua venuta, o Signore,
perché non capiti che Tu, venendo, trovi ostacoli, barriere nel mio cuore.
Io ti attendo, e il mio cuore è pieno di gioia nell’attesa,
perché il Creatore si fa creatura per me, per ognuno di noi,
venendo a ridonarci la dignità perduta, di veri figli nel Figlio,
creati a Sua immagine e somiglianza, per mezzo di Lui e in vista di Lui.
E allora non è solo Lui che nascerà ma io stesso rinascerò in Lui,
creatura nuova, rigenerata, per essere gradito al Padre,
e abitare con Lui, nella pienezza della gioia,
come figlio che desidera la presenza amorosa del Padre.
Signore, aiutami ad abbattere le barriere,
a smuovere gli ostacoli che mi impediscono di accoglierti con cuore puro e pentito,
degna dimora per il Re dei Re.
Amen

1,11 : “E si sentì una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto “.

IN TE MI SONO COMPIACIUTO

Cosa posso fare, Signore, perché Tu possa compiacerti di me?
Non importa che io sia il più bravo nelle scienze, nella tecnica,
nella speculazione, nella riflessione, nell’arte, nello sport, nel servizio ai fratelli…
Bisogna vedere come faccio tutte queste cose,
se a mio vantaggio, o senza motivazione alcuna,
perché tanto sono un dono che il Signore mi ha fatto, e non mi costa niente farle…
ma se c’è la carità in tutto ciò, allora posso essere anche l’ultimo in questo mondo
per diventare il primo agli occhi di Dio!
Ed Egli si compiacerà di me, e per me sarà la felicità,
non tanto perché ho raggiunto la mia realizzazione personale,
ma perché ho reso felice Dio, dimostrandomi degno figlio nel Figlio.
Aiutami, Signore, a vivere con carità, nella carità, per amore Tuo!
Amen.


1,35 : “Al mattino si alzò quando era ancora buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava “.

RITIRARSI IN UN LUOGO DESERTO E LI’ PREGARE


Tu mi attendi, Signore, con pazienza e benevolenza,
aspetti che io mi faccia avanti, che venga incontro a Te,
costantemente accogliente, con le braccia spalancate pronte ad abbracciarmi.
Tu non mi forzi, mi lasci libero, non mi rimproveri,
ma capisco dal Tuo sguardo che è per Te una gioia ogni volta che vengo a Te.
E come posso essere così disgraziato, io, Tuo figlio,
a non accorgermi che Ti sto trascurando, che Ti sto mettendo tanto indietro nella scala dei miei valori?
Nel mio cuore, così caotico e disordinato, c’è un luogo deserto, dove Tu abiti:
è lì che voglio ritirarmi, prima che venga l’alba di ogni giorno,
prima che le attività del quotidiano prendano il sopravvento su di me,
per stare con Te.
E allora tutta la giornata sarà un continuo incontro con Te,
nelle varie attività, con le varie persone, e non sarà più caos ma armonia.
Amen.

3,2 : “… e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo “.

OSSERVARE PER …


C’è modo e modo di osservare chi sta dando una parola sicura per il cammino della vita:
c’è chi ha niente e ogni novità è per lui un guadagno, e quindi accoglie per proprio tornaconto,
per passare da una situazione bassa a una migliore,
senza per questo impegnarsi personalmente in un cambio della propria vita;
c’è chi aspetta con fede una parola,
un’indicazione per progredire nel seguire la volontà di Dio, ed è disposto a convertirsi;
c’è chi si sente arrivato, economicamente e socialmente è qualcuno,
e non ha voglia di cedere niente di quel che ha, vuole tutto per sé,
e osserva chi porta novità per cercare di metterlo in silenzio il più in fretta possibile.
Signore, illumina il cuore delle persone perché sappiano accogliere il messaggio di amore
che Tu da sempre hai dato agli uomini, e che hai reso visibile nel Tuo Figlio Gesù.
Amen.

7,33 : “E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua… “.

SIGNORE, GUARISCIMI !


O Signore, poni le Tue dita nelle mie orecchie
tutte le volte che sono sordo al bisogno di amare dei miei fratelli,
ogni volta che faccio finta di non sentire chi ha il diritto al mio ascolto,
ogni volta che lascio che tanti altri suoni inutili rendano impossibile l’ascolto della Tua Parola!
O Signore, tocca con la Tua saliva la mia lingua
perché possa parlare con le Tue parole,
perché possa predicare non me stesso ma solo ed esclusivamente il Tuo Vangelo,
perché dalla mia bocca escano solo parole buone,
parole di conforto e di incoraggiamento, parole di speranza e di fiducia.
O Signore, prendimi in disparte, perché in mezzo alla folla rischio di non accorgermi di Te,
e di perdere l’occasione buona per essere guarito e sanato da Te.
Mi hai chiamato per servirti, fa’ che sia sempre servo umile
per far splendere non la mia gloria, ma solo la Tua!
Amen.


13,35-36 : “Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone ti casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati “.

VIGILATE !


Signore, mi hai lasciato a vigilare la Tua casa, e sei partito…
Ad ognuno hai affidato un compito, ognuno è importante nell’economia della Tua casa,
nessuno indispensabile ma ognuno utile affinché tutto sia in ordine al Tuo ritorno.
Ma non so quando esso avverrà, e temo di non essere capace di vigilare,
di essere sempre attento e pronto al Tuo ritorno.
Mille pensieri e mille preoccupazioni si affollano nella mia mente,
gli affanni terreni prendono il sopravvento sulle aspettative più spirituali,
ciò che è immediato, pressante, pone in secondo piano ciò che si pensa sia relegato al futuro.
Ma… se questo futuro diventasse presente, come sarei capace di accoglierlo?
Sarei pronto a ricevere il padrone della casa?
Signore, il mio cuore si addormenta, la mia tensione si affievolisce troppo facilmente,
e se anche lo spirito è forte non sempre la carne fa altrettanto;
aiutami ad essere vigilante, attento ai segni che mi circondano,
che mi rivelano la Tua presenza, la Tua vicinanza, il Tuo ritorno imminente.
Fa’, o Signore, che Tu non mi trovi addormentato quando verrai a me!
Amen.

16,11-13 : “Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere. Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere “.

…MA IO NON SO ASCOLTARE !

I fiori, le montagne, i corsi d’acqua, le stelle del cielo, le nubi che si rincorrono, la natura…
tutto mi parla di Te, ma io non so ascoltare!
Il sorriso di un bambino, la carezza di una madre, la gioia di una coppia che si ama,
la felicità per una creatura che viene al mondo…
mi parlano di Te, ma io non so ascoltare!
Il pianto di un sofferente, l’angoscia di chi ha perso tutto,
il dolore di chi è stato toccato dal mistero della morte…
mi parlano di Te, ma io non so ascoltare!
La Tua Parola, letta e meditata, l’Eucarestia celebrata quotidianamente,
la preghiera comunitaria e personale, il sacramento della riconciliazione…
tutto mi parla di Te, ma io non so ascoltare come dovrei!
Signore, il mio cuore è duro e si ostina a voler ricercare una ragione per qualsiasi cosa,
pretende di comprendere il mistero del Tuo amore.
Signore, accresci la mia fede.
Amen.