a cura di Abba Sandro

1,38 : “Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l’angelo partì da lei. “.

“ECCOMI !”

“Eccomi!”.
Piccola parola, pronunciata come un sol soffio,
quasi per timore della portata che essa avrà in tutta la nostra vita.
Sei lettere per dire al Signore: “sono Tuo, fai di me quel che vuoi!”.
E in noi, quando troviamo il coraggio di dire: “Eccomi” al Signore,
si ripetono gli stessi sentimenti che furono di Maria:
prima lo stupore, all’annuncio di qualcosa di enormemente grande rispetto a lei;
poi il timore, per la consapevolezza della propria fragilità,
del proprio non sentirsi degni di tanto onore;
infine la disponibilità, il lasciare che sia Lui a decidere per noi,
perché la Sua volontà sceglierà certo ciò che è meglio per noi;
e infine… la gioia, che esplode nel canto del Magnificat.
Signore, grazie per avermi chiamato, per aver scelto me,
indegno e peccatore, a pronunciare un “Eccomi!”
che ha cambiato completamente la mia vita rendendola tutta Tua.
Grazie perché ci hai dato in Maria, Tua madre e madre nostra,
l’esempio più sublime e totale di disponibilità alla Tua volontà!
Sia lei nostro modello nell’essere fedeli e coerenti
allo spirito dato con quell'”Eccomi” pronunciato, col cuore pieno di emozione e di gioia,
il giorno della professione religiosa.
Amen.

GIORNO SUBLIME

Giorno sublime in cui la potenza dell’Altissimo si è chinato
per prendere dimora in Colei che è la nuova arca dell’alleanza;
dono altissimo del Padre, che plasma il Figlio nel seno di una madre vergine,
per la potenza dello Spirito Santo;
casa di Nazaret, casa della Trinità, dove allo stupore e al timore
segue l’abbandono e il “Sì” che salva il mondo;
prima Pentecoste, avvenuta in Colei che sarà madre dell’uomo Gesù
e del corpo mistico del Suo Figlio, la Chiesa…
Come non fermarci e ringraziarti, o santissima Trinità,
per i Tuoi prodigi operati per la nostra salvezza, per noi figli,
riportati alla dignità di figli di Dio, nel Figlio incarnato;
come non sentire il cuore traboccare di gioia
nel vedere le grandi cose operate dall’Onnipotente
nella creatura Sua più perfetta, Maria, madre, figlia, sposa dell’Altissimo;
come non amare Maria, nostra madre, per la sua docilità allo Spirito,
la Sua disponibilità all’impossibile reso possibile in Dio!
O Trinità beata, non posso più vivere come se tutto ciò non fosse accaduto,
come se Tu non mi amassi in modo perfetto:
fa’ che io sappia, con umiltà e gratitudine ricambiare questo immenso dono.
Amen.


1,46-55 : “Allora Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mi osalvatore, perché ha guardato all’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele,suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza per sempre” “.

MAGNIFICAT

L’anima mia, o signore, ti magnifica:
il Tuo Spirito, quando trova rispondenza nel mio cuore
innalza a Te la sua lode, perché Tu sei il mio salvatore.
Tu sei colui che mi libera dalle tenebre e mi dona la gioia della salvezza.
Tu hai scelto il più miserabile degli uomini, il più peccatore fra i peccatori,
la più meschina tra le Tue creature,
perché Tu scegli chi è piccolo per confondere i grandi,
chi è debole per disorientare i forti, chi è stolto per illuminare i sapienti.
Tu hai scelto me, così misero e inconsistente
perché tutto ciò che di bene farai in me non potrò arrogarmelo come merito…
perché io sono nulla!
Veramente grandi cose hai fatto e continui a fare in me,
o Signore Onnipotente, perché nulla a Te è impossibile:
Tu mi chiami alla santità nonostante il mio essere incallito nel peccato,
mi chiami ad essere Tuo ministro nonostante le tante volte che ti ho voltato le spalle…
Davanti a me hai spiegato la Tua potenza, non permettendo che il Nemico potesse
diventare padrone assoluto del mio cuore, ma gli hai posto un freno,
perché mi provasse e mi facesse gustare ancor di più il ritorno a Te…
Tante volte mi hai sbalzato dal trono della mia arroganza e del mio orgoglio,
quando nella mia superbia pensavo di poter fare a meno di Te…
e mi hai insegnato che solo nell’umiltà è la vera via della santità
– e quanto cammino devo ancora fare! -.
Mi hai ricolmato dei Tuoi beni spirituali quando ero affamato di Te, per la Tua Parola…
E sempre ti ricordi di me nella Tua misericordia, mi attendi a braccia aperte, nonostante
io fugga spesso e volentieri all’incontro col Tuo amore redentore.
Grazie, Signore, perché mi vuoi santo e fai crescere in me sempre più il desiderio di essere tutto Tuo!
Amen.


2,50 : “Ma essi non compresero le sue parole “.

QUANTE VOLTE…


Quante volte mi trovo nella situazione di non comprendere le Tue parole, la Tua volontà…
Quante volte mi sento impaurito, timoroso, di fronte all’enorme mistero: io sono figlio di Dio…
Quante volte faccio in modo che la Tua volontà coincida con la mia
per poterla affrontare più facilmente e comodamente!
Umiltà è saper accettare,
anche se la mia mente non comprende fino in fondo, la Parola del Signore che mi guida;
umiltà è cambiare i propri progetti perché non siano più loro a guidare la mia vita
ma la volontà, a volte misteriosa, di Dio;
umiltà è accogliere per amore di comprendere ciò che il Signore mi chiede
anche se mi sembra impossibile;
umiltà è vivere nella luce, lasciando che si irraggi da noi,
ma senza gloriarsene e pavoneggiarsene;
umiltà è vivere nel silenzio, come S. Giuseppe, che non dice neanche una parola,
ma grida il suo “Sì” con tutta la sua vita.
Signore, concedimi, per intercessione dello sposo della Vergine Maria,
padre e custode del Tuo Figlio, di vivere l’umiltà come lui,
per rendere gloria a Te con la mia vita.
Amen.

4,28 : “All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno “.

MANDA LA LUCE DEL TUO SPIRITO

Signore, la Tua Parola è spada a doppio taglio che penetra fin nel profondo del mio essere,
e scarnifica la mia corazza d’orgoglio, mette a nudo i miei difetti e le mie mancanze.
Quante volte il mio cuore si chiude davanti ai tuoi giusti rimproveri,
quante volte la mia presunzione rimane ferita nel sentire il Tuo rimprovero giusto,
perché sto percorrendo una strada che non è la Tua.
Perdona, o Padre misericordioso, la mia vanità di ritenermi sempre nel giusto,
il mio orgoglio di voler aver sempre ragione,
la mia testardaggine nel perseverare nell’errore.
Manda in me la luce del Tuo Spirito,
perché riporti la Tua luce dove sono le mie tenebre,
rafforzi la mia volontà nel compiere la Tua volontà.
purifichi le mie azioni perché siano a Tua maggior gloria.
Amen.

5,28 : “Egli (Levi), lasciando tutto, si alzò e lo seguì “.

LASCIANDO TUTTO, SI ALZO’ E LO SEGUI’

Una voce, una sola parola che cambia la vita dal profondo.
Una parola sentita magari centinaia di volte, da cento persone diverse…
ma questa volta detta con amore, indirizzata specificamente a me,
come se nulla intorno a me, in quel momento, esistesse.
E mi accorgo che è da sempre che aspetto che qualcuno mi rivolga
questo richiamo, questo appello:
non mi giunge come una novità, per cui non mi accoglie impreparato…
sapevo che prima o poi Lui sarebbe passato e mi avrebbe detto: “Seguimi!”.
E cosa ho provato in quel momento?
Sicuramente meraviglia, non avrei mai pensato che chiamasse proprio me,
ma subito insieme una grande gioia, in risposta all’amore che Lui mi donava,
così, gratuitamente, come sempre Lui fa.
O Signore, aiutami ad essere sempre pronto a lasciare tutto, ad alzarmi e seguirti,
senza tentennamenti, senza rimpianti, ma con la certezza che questa
è la Tua volontà su di me!
Amen.


6,37 : “Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato “.

CHI SONO IO PER GIUDICARE ?


Signore, chi sono io per giudicare il mio fratello?
Ogni persona che incontro e che mi vive accanto è un autentico mistero,
diverso da ogni altro, ricco della sua originalità,
ma con i suoi difetti, che ognuno di noi si porta dietro.
Troppe volte faccio la parte di colui che con la trave nell’occhio
vuole andare a tirar fuori la pagliuzza dall’occhio del fratello.
E come mi arrabbio e me la prendo se mi fanno notare che ho una trave nell’occhio!
Forse il mio giudicare gli altri deriva da un voler dimostrare di essere migliore,
di aver già raggiunto una maturità superiore…
e l’umiltà viene lasciata costantemente fuori dalla porta del cuore.
Se i miei giudizi fossero conditi di amore fraterno, di carità, di semplicità, di umiltà,
sarebbero meno “colpi bassi” e più “correzione fraterna”.
Signore, insegnami a non voler essere sempre giudice di tutto e di tutti.
Amen.

6,38 : “…date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio “.

GIUDICI DI NOI STESSI


O Signore, Tu sei veramente giusto, perché non ci giudichi arbitrariamente,
anche se ne avresti tutto il diritto, perché Tu sei Dio e conosci tutto, molto meglio di noi.
No, Tu lasci che siamo noi stessi a porre il metro di giudizio:
… con la misura con cui misureremo saremo misurati;
… rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori;
… gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date;
… ama il prossimo tuo come te stesso;
… se avrete fatto una sola di queste cose al più piccolo dei vostri fratelli, l’avrete fatta a me;
… amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.
Sono tanti i termini di paragone che ci poni davanti,
e in tutti noi possiamo essere giudici di noi stessi.
Grazie, signore, perché ci lasci liberi anche di giudicarci da soli, sull’amore!
Amen.


7,3.6 : “Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo… Gesù si incamminò con loro. Non era molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: “Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto “.

SIGNORE, TI CERCO PERCHE’ TU MI CERCHI

Signore, non son degno di presentarmi a Te di persona, perché sono un peccatore.
Ma il mio desiderio di incontrarti è grande e muove ogni mia azione:
per questo ti mando alcuni “anziani”,
la mia volontà di esserti fedele, il mio impegno nel perseverare
e nel testimoniare con la vita questa unione con Te;
ma ti mando anche alcuni “amici”,
la gioia che trabocca dal mio cuore, tutto il mio affetto e il mio amore,
perché il mio cuore diventi sempre di più dimora accogliente per la Tua presenza.
Ma di una cosa sono certo:
Ti mando a cercare perché sei Tu il primo che mi viene a cercare,
e il mio cuore anela a Te perché Tu mi rendi capace di incontrarti e di amarti.
Grazie, Signore, per il Tuo amore!
Amen.


7,13 : “Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: “Non piangere!” “.

COM – PATIRE

O Signore Gesù, Tu cammini per la strada con noi
e vedi le innumerevoli situazione di morte, di disagio, di disperazione che ci circondano…
Il Tuo cuore, pieno di amore per ogni uomo, prova compassione ogni volta che vede
la disperazione, l’angoscia sul volto di una creatura.
E ti avvicini, e la rassicuri con la Tua parola, con il Tuo amore
e riporti vita dove c’era morte, ridoni gioia dove c’era dolore, cambi la disperazione in speranza.
O Signore, noi siamo peccatori e non possiamo certo paragonarci a Te:
ma siamo Tuoi seguaci e vogliamo imitarti fino in fondo, con semplicità ed umiltà:
rendici capaci di compassione, rendi il nostro cuore sempre più sensibile
al dolore degli altri, aperto a condividere le angosce,
i problemi, la disperazione dei fratelli, per portare un po’ di luce e di speranza,
un segno concreto del Tuo amore per chiunque soffre.
Amen.

8,10 : “Ed egli disse: “A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabolr, perché vedendo non vedano e udendo non intendano “.

INTRAVEDERE IL FUTURO GIA’ QUI, ORA…


Conoscere i misteri del Regno di Dio è per ogni uomo conoscere i segreti della propria casa celeste,
intravedere il futuro già qui, ora
e camminare quindi più speditamente verso la meta finale.
E’ un dono grande che il Signore fa a pochi,
è un segno di speciale di predilezione ma anche di alta responsabilità:
è un dono dato non per la propria utilità, ma per il bene comune.
Guai a ritenersi esonerati dal condividere tale fortuna:
impariamo a mettere in comune tutto, anche e soprattutto i doni del Signore!
Che non capiti mai di avere l’arroganza di ritenere dovuto qualsiasi dono del Signore:
è sempre la Sua bontà e la Sua misericordia che elargisce i suoi doni
a noi l’essere riconoscenti e pronti al maggior impegno che essi comportano.
Amen.


8,16 : “Nessuno accende una lampada e lacopre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce “.

FARI NELLA NOTTE

Nelle burrasche della vita siamo sempre alla ricerca di punti luminosi che ci indichino la strada,
per superare i pericoli degli scogli e delle secche.
Noi stessi siamo, allo stesso tempo, navi in balia delle onde,
alla ricerca di un faro illuminante e piccoli fari per chi naviga.
Se la nostra rotta è sicura, se il faro verso cui puntiamo è Cristo,
allora apriamo la strada a chi ci segue, illuminando il cammino.
Ma se la nostra meta è il faro effimero del nostro orgoglio e della nostra presunzione,
allora porteremo tanti altri nelle secche o a infrangersi sugli scogli della vita.
Insegnaci, o Signore, ad essere parte della Tua luce,
per illuminare i nostri passi e quelli di coloro che ci poni accanto,
per giungere tutti insieme al porto sicuro del Tuo amore.
Amen.

9,1 : “Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demòni e di curare le malattie “.

IL SILENZIO DELL’ASCOLTO

Non è una voce potente ed autoritaria, né un brillante spot pubblicitario,
né un’inserzione su un giornale, né un annuncio televisivo…
Non è la preoccupazione dello studio, la presenza dei confratelli, amici, genitori,
né la musica che ci rilassa e ci stordisce…
Non è il desiderio di tranquillità, né un surrogato psicanalitico,
né un’evasione che ci interessa…
In tutto questo noi non sentiamo la voce di Gesù che ci chiama a stare con Lui:
è come un silenzio di vento, un gesto d’amore e di carità,
un sorriso e una stretta di mano, uno sguardo carico di significato!
Ri-impariamo ad ascoltare col cuore,
riappropriamoci di ciò che la nostra società ci ha rubato e scombussolato:
il silenzio dell’ascolto.
Solo così saremo capaci di sentire il Signore che ci chiama,
e andremo da Lui, e staremo con Lui, e la nostra gioia sarà piena.
Amen.

9,45 : “Ma essi non comprendevano questa frase; per loro restava così misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento “.

ABBIAMO PAURA, SIGNORE !

Signore, le Tue parole a volte sono troppo forti, dure, difficili da capire, da accettare.
Ci fai paura quando ci parli della Tua passione:
le nostre speranze svaniscono al sole, le nostre certezze vacillano…
abbiamo paura di aver preso un gran abbaglio.
Non abbiamo ancora sperimentato la Tua risurrezione,
anche se la celebriamo ogni Pasqua, ogni domenica…
ma non ne abbiamo colto pienamente il senso.
Siamo uomini pratici, forse troppo razionalisti,
ma appena le cose si complicano, ci sentiamo venir meno la terra sotto i piedi.
Non ci piace quando le cose si complicano, vorremmo che tutto andasse sempre liscio…
La nostra fede è proprio superficiale,
non sappiamo resistere nemmeno ai piccoli incidenti di percorso che ci capitano ogni tanto:
figuriamoci cosa capita quando sentiamo certi discorsi di passione e di morte!
Signore, rafforza la nostra fede, donaci il Tuo Santo Spirito,
rendici docili alla Sua azione, perché possiamo seguirti sempre, ovunque, anche sulla croce.
Amen.


9,55 : “Ma Gesù si voltò e li rimproverò “.

GRAZIE PER I TUOI RIMPROVERI

Facciamo sempre molto in fretta a risolvere le questioni difficili per noi, o Signore:
qualcuno non la pensa come noi…? bene, lo eliminiamo, senza discutere;
qualcuno non ha le nostre idee…?bene, lo mettiamo da parte, non capisce niente;
qualcuno agisce in modo diverso da noi…?è in errore, non è dei nostri, non è neanche da considerare.
E Tu, Signore, dacci una mano: inceneriscili in un colpo solo,
è una giusta lezione per la loro arroganza… non ti hanno accettato, non ti hanno dato ospitalità!
E Tu Signore cosa fai?
Ti volti, mi guardi… e mi rimproveri!
Grazie, Signore, perché avresti potuto benissimo fare a me quel che io volevo fare a loro,
potevi lasciarmi in disparte perché non ho capito niente del Tuo messaggio:
Tu ci doni la salvezza in Te stesso, ma ci lasci liberi di scegliere se accoglierla o no,
se seguirti subito o quando sarà la nostra ora.
Grazia, Signore, perché mi insegni a non pensare solo con la mia ottica terrena,
meschina e opportunistica, ma secondo la Tua legge dell’amore,
che è così grande da lasciare libero ogni uomo anche di non sceglierti.
Amen.

10,16 : “Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi, disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato “.

ACCOGLIAMO IL MISTERO


Di fronte al mistero ci poniamo troppo spesso con due atteggiamenti sbagliati: o di completa passività,
perché tanto è un mistero e non ci capiremo mai niente;
o di superficialità, accontentandoci, facendo finta di niente, quasi non esistesse,
la escludiamo dalla nostra vita perché ci crea dei problemi.
Ma il mistero di Dio non è qualcosa di completamente inconoscibile:
Gesù Cristo ci ha rivelato la sostanza di questo mistero!
Sta a noi allora accoglierlo, pur nella consapevolezza dei nostri limiti,
perché il mistero rimane tale, essendo per noi uomini impossibile
conoscere totalmente Colui che è eterno.
Ma in noi deve crescere l’umiltà di chi si mette alla scuola di qualcuno
che può insegnarci a risolvere molto: e il Maestro è il Figlio,
Lui che solo conosce il Padre perché è l’unico che l’abbia sperimentato,
essendo consostanzialmente generato da Lui.
O Padre, accresci la nostra fede, donaci lo Spirito di discernimento
per accogliere l’insegnamento del Tuo Figlio, Gesù Cristo.
Amen.


10,20 : “Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli “.

METTICI IN GUARDIA, SIGNORE

Grazie, Signore, perché il Tuo amore è così grande
da aver già preparato per ognuno di noi un posto in cielo,
perché possiamo godere eternamente della Tua presenza.
Ci metti in guardia su qual è la vera gioia:
non quella che viene dai successi terreni,
dall’ammirazione degli uomini, dalla gloria passeggera della vita;
la vera gioia consiste nel sapere che Tu, Dio fedele,
mantieni sempre fede alle Tue promesse.
E ci ami talmente tanto da lasciarci liberi di scegliere
anche in modo negativo alla Tua proposta di gioia eterna.
Fa’ che nessuno di noi sia tanto accecato dal proprio orgoglio
da cadere in uno sbaglio di tal genere!
Amen.

10,29 : “Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è il mio prossimo?” “.

CERCO SEMPRE MILLE SCUSE


Perché voglio giustificarmi davanti a Te, o Signore,
Tu che mi conosci da sempre e per cui nulla rimane segreto?
Perché, come un bambino che ha combinato qualche marachella,
cerca qualche sotterfugio per non essere scoperto
e invece non mi abbandono al Tuo perdono amoroso?
Perché cerco mille scuse quando sono infedele al patto d’alleanza che ho stretto con Te nel battesimo
e ho riconfermato e accresciuto nella consacrazione e nell’ordinazione,
anziché poggiare tutto sulla Tua indefettibile fedeltà,
che dà sicurezza anche alla mia fragilità umana?
Non voglio più essere doppio e falso davanti a Te,
perché sarebbe un ingannare me stesso, un far finta di niente,
un vivere superficialmente la vita che mi hai donato!
E Tu che sai tutto, e che mi ami sopra tutto quel che io sono,
continua a correggermi con il Tuo amore di Padre,
anche duramente se è necessario, ma sempre per il mio bene.
Rafforza la mia fede, o Signore.
Amen.


10,39 : “Marta aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduatsi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola “.

TU SEI IL TUTTO DELLA VITA

Sedersi ai Tuoi piedi, o Signore, per ascoltare la Tua voce,
è per me meglio che mille attività e altre occupazioni!
Ho bisogno di fermarmi, ogni tanto, per rimettere in colonna i numeri,
per rendere più cosciente la motivazione che sorregge tutto il mio cammino.
Ho bisogno di tornare alla sorgente, e di dissetarmi abbondantemente,
per non rischiare di rinsecchire, di inaridirmi spiritualmente.
La Tua Parola, o Signore, è mio nutrimento, mia gioia e mio ristoro.
Non reputo perdita di tempo il tempo dedicato a Te,
perché per Te non è perder tempo amarmi.
Lascia che ti ricambi questo grande amore, questa predilezione per me,
che si manifesta in mille modi e in mille doni e attenzioni,
con la semplicità di Maria, che poneva in Te tutto l’interesse dell’ascolto,
perché sapeva che Tu sei il tutto della vita!
Amen.


12,25 : “Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? “.

NON E’ TEMPO PERSO IL TEMPO PERSO PER IL SIGNORE


Il Signore Gesù ci mette sull’avviso: voi siete nel mondo, ma non dovete essere del mondo! Non è per quello che ha che l’uomo vale, ma per quello che è. Nel giorno del giudizio saremo giudicati non su quanto siamo riusciti ad accumulare qui sulla terra, ma sull’amore, su ciò che abbiamo guadagnato per il cielo. Il Signore ci esorta a non accumulare i beni che periscono, ma quelli che sono incorruttibili.
A volte è proprio dura essere nel mondo senza lasciarsi intrappolare dalle seduzioni del mondo, sempre lì pronto a tentarti, a metterti l’acquolina in bocca… E noi, figli del nostro tempo, siamo portati a cercare ciò che è immediato, ciò che ci dà sicurezze tangibili… e poi rimaniamo col cuore vuoto, senza alcuna gioia interiore, perché abbiamo pensato sol a noi stessi, siamo rimasti esclusivamente col cuore a terra, ci siamo dimenticati della nostra vera natura, che è quella di essere ad immagine e somiglianza di Dio.
Allora non è perder tempo dedicare mezz’ora a meditare sulla S.Scrittura; non è perdita di tempo stare un po’ in chiesa in preghiera; non è perdita di tempo studiare per conoscere meglio Dio ed essere più pronti un domani ad annunciarlo; non è perdita di tempo perder tempo coi fratelli, perché è in essi che incontro Gesù Cristo!
Amen.

12,37 : “Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli “.

SONO PROPRIO UN INCOSCIENTE

Che la porta del mio cuore sia sempre spalancata per accoglierti,
o Signore, ogni volta che vorrai.
Ma come posso accoglierti se dentro, tante volte, c’è un tale disordine,
un caos impossibile, roba da vergognarsi…
Sono proprio un incosciente, perché so che Tu vuoi entrare nella mia casa
e io non faccio niente per renderla presentabile, accogliente, confortevole.
E poi mi accorgo che da solo non sarei capace di rimettere ordine
là dove ho lasciato che il caos diventasse padrone.
Ma Tu, Signore, sei esperto in queste cose, sempre vinci sopra il caos,
e riduci il disordine ad ordine, rimetti nel giusto seguito la scala dei valori…
Forse devo lasciare fare un po’ di più al Tuo Spirito Santo,
lasciarlo aleggiare nel mio cuore perché prepari Lui una dimora degna di Te.
A me il compito di rendermi docile a tale dono di amore infinito.
Amen.


12,48bc : “A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più “.

A CHI FU DATO MOLTO, SARA’ CHIESTO MOLTO DI PIU’


Chi di noi, Signore, può rimanere tranquillo di fronte a un richiamo così perentorio?
Nessuno può dire; “A me non fu dato nulla!”,
perché tutto ciò che abbiamo e che siamo è dono dell’incommensurabile amore di Dio.
Chiunque, allora, che ne sia cosciente o meno, che crede in Te o in chissà quale altro dio,
anche chi dice di non credere e di poter far a meno di Te,
anche costoro hanno ricevuto molto.
Ma io mi trovo nella categoria di coloro che hanno ricevuto molto di più,
o di coloro che hanno coscienza di essere stati da Te scelti per una missione speciale, a cui pochi sono chiamati.
E se da un lato tutto ciò non può che farmi tremare le gambe
per l’enormità dell’impegno e della responsabilità a cui sono chiamato nonostante i miei molti limiti,
dall’altra sento di essere amato da Te di un amore di predilezione veramente speciale:
Tu hai scelto me per esserti testimone, per essere Tua presenza visibile e reale…
Ogni volta allora che Ti volto le spalle scegliendo la vita comoda e il peccato
vengo meno a questa particolare alleanza che Tu hai voluto sigillare con me,
prima nel Battesimo, poi nella professione religiosa, e ora nell’Ordine.
E tale alleanza va rinnovata ogni giorno nel dono sublime dell’Eucaristia
e periodicamente nel sacramento della Riconciliazione.
Amen.


12,56 : “Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? “.

INTERPRETI DEI SEGNI DEI TEMPI


La vita comoda piace a tutti, questo è un assioma che non corre il pericolo di essere confutato.
A tutti piace non avere grossi problemi, avere una relativa sicurezza riguardo a ciò che gli prepara il futuro,
non avere grosse responsabilità ma condurre una vita tranquilla…
una vita che però non sa di niente, che si fossilizza nella mediocrità, che non fa nessun passo avanti.
Quando accettiamo questa logica il Signore ci dà giustamente dell’ipocrita,
perché non è certo quello che nella cresima avevamo accettato,
né prima ancora nel battesimo, né dopo nella professione religiosa,
né ogni domenica nel Credo, né nell’ordinazione diaconale e sacerdotale,
né il giorno del nostro matrimonio, né nella professione di fede…
Siamo chiamati ad essere interpreti dei segni dei tempi,
pronti a cogliere le nuove sfide che il mondo ci lancia:
dobbiamo allora prepararci, e non solo teoricamente e tecnicamente,
ma nella conversione del cuore, perché diventiamo sempre più conformi a Cristo,
così da vivere sul Suo esempio, per agire come Lui, in Lui, con Lui e per Lui.
Donaci, Signore, il coraggio e la forza, donaci il Tuo Spirito Santo,
perché possiamo essere sempre pronti a cogliere la Tua chiamata a nuova conversione.
Amen.

14,14 : “… e sari beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti “.

BEATI…


Beati quelli che non si accontentano di chiudersi nel proprio piccolo,
ma hanno il coraggio di allargare i propri orizzonti, di spalancare le porte del loro cuore;
beati quelli che non vivono facendo i calcoli
su ciò che può essere utile per il proprio tornaconto e limitandosi solo a questo;
beati quelli che, imitando l’esempio di Gesù, donano amore senza aspettarsi nulla in cambio,
sicuri di ricevere il premio quando verranno nella gloria del Padre;
beati quelli che sanno andare controcorrente, e decidono decisamente per i più poveri,
per gli ultimi, per chi è rifiutato da tutti, perché saranno i più accetti a Dio;
beati quelli che desiderano amare gratuitamente, costi quel che costi,
e sono pronti a pagare con la propria vita pur di testimoniare l’amore di Dio per ogni uomo.
Grazie Signore, perché ci indichi una via sicura per raggiungere la santità;
sostienici con la forza del Tuo Spirito Santo, perché non vacilliamo sotto il peso
della croce che ci chiedi di portare ogni giorno, con Te, per Te e in Te!
Amen.


14,17-18 : “All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. Ma tutti, all’unanimità cominciarono a scusarsi “.

DOBBIAMO ESSERE PROPRIO PAZZI


Tutto è pronto, o Signore, nella Tua mente e nel Tuo cuore, da sempre…
Tu rinnovi ogni volta con noi la Tua alleanza d’amore,
perché Tu sei fedele ai patti stabiliti, alle promesse fatte,
anche se noi non siamo fedeli.
Tu ci prepari un banchetto, una festa e ci dai la possibilità di essere scelti per primi,
perché il Tuo è un amore di predilezione.
Ma il Tuo amore non è possessivo, e ci lasci liberi anche di rifiutare il Tuo invito e il Tuo amore.
Mistero insondabile, meraviglioso e terribile, della libertà umana.
Ci ami talmente tanto da permetterci di non sceglierti, di non seguirti, di non amarti.
Bisogna proprio essere pazzi per comportarci coscientemente in questo modo:
ma il peccato ha resi deboli, e tante volte non è il bene che desideriamo fare quel che realmente poi facciamo,
ma il male che non vorremmo fare.
Vieni in nostro aiuto, o Signore, donami il Tuo Santo spirito,
perché possiamo essere sempre più forti e coerenti nelle nostre scelte di vita.
Amen.


15,12 : “Il figlio più giovane disse alpadre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il Padre divise tra loro le sostanze “.

LA PRESUNZIONE


Come posso essere così presuntuoso da sostituirmi a mio Padre?
Egli vuole per me solo il bene,
e fa di tutto perché io possa sentirmi amato come Suo figlio prediletto.
Ma il mio cuore si lascia ingannare dalla voce dell’orgoglio,
dall’illusione del poter bastare a se stessi, dalla freddezza nei suoi confronti.
“Sì, voglio costruirmi da solo la mia vita!”
sembra voler gridare a volte l’uomo vecchio che è in me,
“non voglio rimanere schiavo di mio padre…”
Quanta immaturità in queste parole, quanta presunzione e incoscienza.
Senza di Lui cosa posso fare?
Nulla è possibile se non in Lui!
Signore, donami il Tuo Spirito di consiglio,
perché doni al mio cuore la saggezza e la prudenza,
perché sappia farmi prendere sempre più coscienza
della mia dignità di essere Tuo figlio,
e possa farmi dire con gioia e sicurezza:
“Padre mio, sia fatta la Tua, non la mia volontà”.
Amen.


16,19 : “C’era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente “.

SIGNORE, NON MI MANCA NIENTE !


Quanti doni mi hai fatto, o Signore, e quanti me ne continui a fare!
Non mi manca niente, ho tutto ciò che può desiderare una persona:
l’amore delle persone care, un tetto e un piatto caldo,
la salute e l’intelligenza, la fede e la vocazione…
ma ho anche tanti sovrappiù e a volte mi lamento proprio se mancano questi.
Non sono capace di adattarmi, sono forse troppo viziato,
abituato a pretendere come un diritto ad avere sempre tutto il possibile.
E quante volte mi fermo a meditare che c’è gente che muore di fame,
muore perché non ha lavoro, muore perché non ha libertà,
muore spiritualmente perché non c’è nessuno che gli annunci Gesù?
Signore, insegnami a ringraziarti per tutti i doni che mi fai, anche i più piccoli,
e a saperli sfruttare nel migliore dei modi, a Tua maggior gloria.
Amen.


18,14 : “Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato,a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato “.

CHE IO SIA TE


Cristo, le mie labbra siano le Tue labbra,
capaci solo di pronunciare parole
che portano il sapore del cielo e che edificano il Regno;
le mie mani siano le Tue mani,
pronte ad offrire sacrifici e gesti di amore
per i fratelli e per la Tua magnificenza;
il mio cuore sia il Tuo cuore,
che batte per le sofferenze del mondo,
per il bene che si compie nascostamente,
per l’avvento della Tua gloria;
la mia vita diventi la Tua vita,
perché altri possano scoprirti
attraverso la mia povera persona, e così venire a Te.
Amen.

21,36 : “Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo “.

AVVENTO


Nell’attesa del giorno sublime in cui il Creatore, nella Sua bontà,
si abbasserà verso di noi per farsi creatura,
aiutami, Signore, a porre il mio cuore in stato di veglia e di preghiera continua…
Voglio preparare bene la casa al Signore che viene,
perché viene per me, per redimermi, per convertirmi…
Quale grande mistero questo, dove l’Amore si fa bambino
nel seno di una creatura semplice, ma che ha saputo farsi tempio ed essere degna di tale evento!
La fiducia e la disponibilità incondizionata di Maria
siano il modello del mio divenire;
lei maestra nel vegliare nel silenzio, nel custodire
le parole e i fatti che non sempre comprendeva fino in fondo,
certa che tutto si sarebbe chiarito, perché suo figlio era il Figlio dell’Altissimo.
Donami, Signore, di esser degno di accoglierti con tutto me stesso,
e accompagnami col Tuo Spirito in questo tempo di gioia e di attesa.
Amen.

22,26 : “Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve “.

VORREI… VORREI…

Quante volte i desideri del mio cuore si scontrano con le esigenze del mio orgoglio,
con la presunzione del mio amor proprio.
Vorrei essere umile, farmi piccolo, seguirti, o Signore, nella lavanda dei piedi…
e poi alla prima occasione mi pavoneggio, mi reputo migliore degli altri.
Vorrei essere docile, mite, fare la Tua volontà, e poi non ho pazienza nel sopportare i fratelli,
brontolo per ogni minimo inconveniente, non so sopportare gli imprevisti!
Vorrei amare generosamente, con carità… e poi ho paura di essere preso per uno sciocco,
o ho paura di compromettermi troppo, preferisco ritagliarmi ancora qualche angolino tutto per me.
Tutto questo capita, Signore, perché mi appoggio solo a me stesso,
non so abbandonarmi completamente a Te:
i miei desideri rimangono tali, non si cambiano in decisioni reali.
Aiutami, o Signore, a fare questo passo, a fidarmi completamente di Te, del Tuo amore misericordioso,
che non aspetta altro che un mio sì per poter compiere opere meravigliose!
Amen.


24,26 : “Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria? “.

CHE DELUSIONE…

Quante volte mi sento scoraggiato, abbattuto, deluso, sconfitto
e mi allontano dalla mia Gerusalemme,
perché è il luogo dove i miei sogni di gloria si sono infranti,
hanno preso un altro corso:
speravo di diventare potente seguendo Gesù re,
e Lui mi chiede di lavare i piedi agli altri;
credevo di ricevere gli “Osanna” come Lui
ma ho ottenuto solo sputi e percosse;
ero convinto che egli era il Messia
e lo hanno messo a morte su una croce.
E la mia fede non è così forte da accettare questi contraccolpi
e allora faccio dietro-front e torno indietro,
lascio perdere tutto e ricomincio da capo,
come se non fosse successo niente.
Il mio cuore è chiuso al mistero, non capisce e non vuole capire.
Signore Gesù, accostati e cammina con me,
apri il mio cuore e i miei occhi
alle profondità del Tuo mistero… accresci la mia fede.
Amen.


24,45 : “Allora aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture… “.

UNO SCRIGNO PIENO DI TESORI


La Tua Parola, Signore, è uno scrigno pieno di tesori,
ma è chiuso e sigillato, difficile da aprire per chi non ha la chiave,
impossibile da comprendere per chi non ha l’intelligenza adatta,
indecifrabile e vuoto per chi non ha fede.
Ma Tu ci hai dato la chiave per aprire questo scrigno,
ci hai dato Gesù Cristo, Tuo Figlio,
perché solo in Lui, e per mezzo di Lui
possiamo capire e godere dei tesori che la Tua Parola contiene.
Fare la Tua volontà, Signore, significa allora mettersi alla sequela di Cristo,
lasciarsi istruire da Lui, fare come Lui stesso ci ha dato l’esempio,
chiedergli di aprire la nostra mente ai suoi misteri.
Signore, accresci la mia fede,perché ogni giorno sia uno sforzo,
un desiderio di seguirti sempre più, con maggiore radicalità il Tuo Figlio, Gesù.
Che il Tuo Santo Spirito abiti in me e trovi in me la disponibilità di chi
si lascia modellare dalla Tua sapienza, per diventare sempre più
quel capolavoro che fin dal principio avevi progettato in me.
Amen