a cura di Abba Sandro

1,17 : “… imparate a fare la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, defendete la causa della vedova “.

IMPARATE A FARE IL BENE


Sembra proprio che l’uomo si stia specializzando in bestialità:
non passa giorno che non si senta qualche notizia da far accapponare la pelle
per l’inaudita e feroce azione di uomini contro i propri fratelli.
E’ diventato così facile per l’uomo compiere il male,
lasciare che siano i propri istinti a guidare le sue azioni,
e sembra proprio che si sia dimenticato di come si faceva il bene.
Sicuramente l’uomo deve imparare a fare il bene, perché non gli è più connaturale,
vista la corruzione che ha in sé, l’egoismo,
l’amor proprio, la sete di potere, la sete di piacere e di gloria.
Abbiamo un Maestro, il Padre ce l’ha mandato, affinché, imitando Lui,
riscopriamo la nostra vera natura umana, orientata alla pace, alla concordia,
al vivere edificandoci a vicenda, mettendo a beneficio comune le doti che il Signore ci ha donato.
Dobbiamo imparare a metterci nei panni degli altri, con semplicità ed umiltà,
gioendo della felicità altrui, che è la nostra stessa gioia,
perché insieme, fra fratelli, figli di un unico Padre,
formiamo un solo corpo nello Spirito, il corpo mistico di Cristo, la Chiesa.
Amen.

2,3 : “Verranno molti popoli e diranno: “Venite, saliamo al monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi el sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri”. Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore “.

CHI CI INDICA LE TUE VIE E CI FA PERCORRERE I TUOI SENTIERI?


Vedo chiaramente la meta alla quale voglio giungere,
meta desiderata e che suscita in me grande gioia,
perché è la pienezza della gioia, Gesù Cristo.
Ma quanti sentieri, quante strade si intrecciano davanti ai miei passi…
la confusione che subentra se mi affido solo a me stesso è tale
che molto probabilmente non raggiungerò niente, girando a vuoto, illuso di farcela,
ma incapace di raggiungere la fine del cammino.
Sii Tu, Signore, a indicarmi le vie della carità,
della preghiera, dell’ascolto fiducioso della Tua parola,
per percorrere sempre i Tuoi sentieri sicuri,
e raggiungere Colui che è via, verità e vita… Gesù Cristo.
Grazie, Signore, perché Tu pensi sempre a me,
in ogni istante della mia vita, e non permetti che io mi perda,
neanche quando nella mia testardaggine scelgo di percorrere strade diverse dalle Tue.
Grazie per la Tua pazienza, che ogni volta è pronta a dimenticare il mio orgoglio
e ricominciare da capo, nell’amore inesauribile che c’è in Te!
Amen.


INDICACI SIGNORE LE TUE VIE

Non si parte per nessuna escursione, gita, passeggiata, scalata
senza aver prima programmato bene il percorso da fare,
le possibili difficoltà da superare, le precauzioni da prendere…
e soprattutto senza aver controllato la cartina.
Il Signore ci pone in stato di cammino, ci chiama a salire verso Lui,
a lasciare le preoccupazioni del mondo, a metterle in secondo piano
rispetto alle realtà divine a cui ognuno di noi tende,
per indicarci le sue vie, la sua volontà,
perché noi possiamo poi camminare sui Suoi sentieri.
Siamo pronti a rispondere a questa chiamata,
aiutiamo altri ad accoglierla e a seguirla insieme a noi,
perché il cammino insieme è più facile,
gli ostacoli si superano meglio e ci si sostiene a vicenda nei momenti difficili.
Signore, vogliamo seguire le Tue vie, la Tua via per eccellenza,
Gesù Cristo, Tuo Figlio,
che ci ha mostrato il cammino donandoci le beatitudini…
Donaci il Tuo Santo Spirito perché possiamo essere tenaci nel cammino,
perseveranti nello sforzo, fiduciosi nel raggiungere la meta: la montagna della santità.
Amen.


5,1 : “Canterò per il mio diletto il mio canto d’amore per la sua vigna. Il mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle “.

IL TUO CANTO E’ DOLCE !

Il mio diletto è qui, ora, e canta il suo amore per me!
Il mio cuore è pieno di gioia, perché l’amore compie meraviglie:
scioglie i dubbi e le incertezze donando coraggio e audacia;
cambia i colori della vita, rendendo possibile l’impossibile;
suscita amore a sua volta, come l’onda di un fiume in piena che non può più stare negli argini.
Lui, il Signore, il mio Creatore, mi chiama: “Suo diletto!”, e canta per me!
Com’è dolce il Tuo canto, o Signore,
anche se nelle Tue parole c’è il rimprovero per la mia testardaggine,
per il mio costante preferire il peccato piuttosto che la grazia che viene da Te.
Io vorrei fare sempre il bene ma la mia carne segue altre vie…
Aiutami, Signore, ad amarti come Tu mi ami.
Amen.


7,13 : “Allora Isaia disse: “Ascoltate, casa di Israele! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? “.

NON SONO CONTENTO DI SPAZIENTIRE COSI’ DIO ?

Come un bambino capriccioso mi ostino a dire solo: “Voglio… voglio… voglio!”.
Tutta la mia vita è un pretendere, un reclamare per qualcosa che ritenevo mi fosse dovuto di diritto…
e quanto poco so ringraziare, quanto poco so offrire, quanto poco so gioire delle cose semplici.
Signore, perché il mio cuore è così ostinato?
Perché non so accontentarmi del tanto che ho, pretendendo sempre di più?
Perché mi sento sempre combattuto interiormente, come se mi mancasse qualcosa…
e non so mai cosa?
Quante domande, come sempre, e le risposte sono dentro di me.
Impara a far silenzio… e sentire la voce che ti dirà quel che chiedi;
impara l’umiltà… e scoprirai quanto ricco sei;
impara ad amare… e vedrai che tutta la tua vita
è un sentiero cosparso dei semi d’amore che Dio ha gettato, continuamente:
quanti sono riusciti a germogliare e quanti ne ho fatto soffocare?
Perdona, o Padre, questo bimbo capriccioso, che non cerca di farti spazientire per cattiveria,
ma perché è ancora così piccolo da continuare a volere sapere, conoscere…
Amen.


10,16-17 : “Perciò il Signore, Dio degli eserciti, manderà una peste contro le sue più valide milizie; sotto ciò che è sua gloria arderà un bruciore come bruciore di fuoco; esso consumerà anima e corpo e sarà come un malato che sta spegnendosi. La luce di Israele diventerà un fuoco, il suo santuario una fiamma; esso divorerà e consumerà rovi e pruni in un giorno “.

LA SCUOLA PER IMPARARE A FARE IL BENE

Tutta la vita è una scuola, un continuo imparare ed istruirsi,
e tutti sappiamo che costa fatica dover apprendere ciò che non si sa:
bisogna applicarsi quotidianamente a fare esperienza del bene per farlo tornare a noi abituale,
superando quei limiti che sono subentrati in noi con il peccato originale;
ma se Dio ci chiede di imparare a fare il bene
vuol dire che possiamo essere in grado di raggiungere questa meta,
perché è la Sua volontà, ed Egli ci darà i mezzi per ottenerla:
il miglior maestro, Gesù, Suo Figlio, la Sapienza in persona, lo Spirito,
e la Sua bontà di Padre che ci accompagna nel cammino.
Maria, madre dolce e forte, ci accompagni in questa scuola
di cui anche lei è maestra, perché migliore discepola del proprio Figlio.
Amen.

11,5 : “Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà “.

IMPRUDENZA O PRESUNZIONE ?


Non approfittare degli aiuti che ti vengono offerti o è imprudenza o è presunzione.
Il Signore, Padre buono, conosce i suoi figli, e sa bene i loro limiti,
la loro natura debole e inclinata al peccato:
sa che hanno buone intenzioni ma che poi si perdono nel metterle in pratica,
magari senza malizia né cattiveria, ma proprio perché sono fragili.
Egli, che è Padre, ci dà l’esempio: Egli che è giusto non fa preferenze,
non ha interessi secondi nell’amarci, e ci insegna ad amare la giustizia,
non per essere fiscali, osservatori passivi di regole prefissate,
ma per scorgere nella legge una via sicura che porta a compiere la Sua volontà;
Egli è il fedele per eccellenza, non si dimentica di noi
neanche se noi lo abbandoniamo e preferiamo altro a Lui;
Egli vuole da noi una risposta d’amore all’Amore che per primo ci ha donato,
e questa risposta si chiama fedeltà.
Camminiamo verso Lui con la giustizia e la fedeltà come compagne
e il cammino sarà meno duro.
Amen.


25,9 : “E si dirà in quel giorno: “Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza “.

IN LUI ABBIAMO SPERATO PERCHE’ CI SALVASSE

Ogni uomo vive sperando di essere salvato,
di raggiungere il fine ultimo della sua vita,
che è la comunione con Dio.
Costruiamo già adesso il paradiso,
qui in terra, vivendo la carità
che apre gli orizzonti ad ogni fratello,
rendendoci pronti ad accogliere tutti;
vivendo la speranza, che è riporre in Dio
ogni nostra azione, pensiero, parola,
perché sia da Lui resa feconda;
vivendo la fede, piena e libera,
riponendo ogni fiducia in Lui, nostro unico bene, nostro Padre!
Amen.

26,4 : “Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna “.

L’ARCHITETTO DELLA MIA VITA


E’ inutile che io faccia l’architetto quando non ho le conoscenze adeguate,
quando non so neanche disegnare un progetto né pianificare una costruzione.
Prima devo imparare, studiare, conoscere, fare esperienza,
mettermi alla scuola di un altro architetto ben preparato…
poi, solo dopo aver fatto molta pratica, potrò cominciare a camminare un po’ da solo.
Ma rischiare di costruire grattacieli storti e pericolanti, solo per fare bella figura
e impressionare la gente e me stesso… non ne vale proprio la pena.
Il mio maestro è Gesù Cristo: è Lui l’architetto della mia vita,
Lui il fondamento sicuro, Lui l’esempio unico ed eterno.
Signore, i mattoni ci sono, quelli li metto io volentieri:
Tu donami il cemento dell’umiltà, la malta della fiducia,
gli architravi della carità, la pietra angolare… Tuo Figlio Gesù!
Amen.

29,24 : “Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza e i brontoloni impareranno la lezione “.

I BRONTOLONI IMPARERANNO LA LEZIONE


Beati coloro che non aprono la bocca per brontolare,
accusare, insultare i propri fratelli:
la bocca è la porta del cuore, da essa esce ciò che hai dentro te stesso…
serenità e gioia se sei amico di Dio,
se cerchi con tutto te stesso di amarlo ed onorarlo,
di farti servo a vantaggio del prossimo;
arroganza ed egoismo se sei amico solo di te stesso,
mettendoti al primo posto, credendoti migliore di tutti.
O Signore, fa’ che le mie parole siano sempre di più espressione di amore,
di riconoscenza, di ringraziamento, di incoraggiamento, di lode,
e mai più di accusa, di rimprovero ingiusto, vuote e senza senso,
capaci solo di recare afflizione a chi le ascolta.
Signore, Tu mi hai chiamato perché io diventi la Tua voce
per tanti fratelli che non ti hanno mai ascoltato o che Ti ascoltano raramente:
che non sia mai di scandalo per ciò che dico e per come lo dico!
Amen.

“SCUOLA SPIRITUALE”


Un tempo di attesa ci è stato donato per fermarci e riflettere,
per calibrare meglio il tiro del nostro agire,
per rimettere in ordine la scala dei valori dopo un anno di fatiche e di impegno.
L’Avvento ci dà la possibilità di impostare fin dal principio il nuovo anno,
cominciando con questo periodo di “scuola spirituale”,
per apprendere la sapienza, per imparare la lezione che ci viene dalla imminente venuta di Gesù:
Dio si è fatto uomo per farci come Lui, farci partecipi della Sua stessa vita divina,
elevarci alla dignità, e all’impegno, di veri figli di Dio.
E’ una grossa responsabilità, che non va sciupata né vissuta alla leggera:
vivere superficialmente l’Avvento è come dire:
“No, grazia, non mi interessa essere figlio di Dio; mi accontento di quel che sono!”.
Quando il Signore ci fa un dono, quando ci fa sentire la Sua voce,
vuole da noi una risposta: sta a noi dire sì al Suo progetto d’amore
accogliendo l’Amore nella nostra vita e lasciando che l’Amore ci trasformi.
Amen.

30,21 : “… i tuoi orecchi sentiranno questa parola dentro di te: “Questa è la strada, percorretela!” caso mai andaste a destra o a sinistra “.

QUESTA E’ LA STRADA, PERCORRETELA!


E’ un errore considerare un Tuo consiglio,
un Tuo comandamento, o Signore, come privazione della nostra libertà!
Tu non ci imponi niente, ci illustri solo il Tuo progetto,
ce lo metti davanti in tutta la sua pienezza,
resa visibile ai nostri occhi dal Tuo Figlio, fattosi uomo come noi…
e come un qualsiasi automobilista può deliberatamente
scegliere di infrangere le regole sperando di farla franca,
così anche a noi è lasciata la libertà di scegliere altre vie che non sono la Tua via!
Ma Tu continui ad essere presente col Tuo amore di Padre,
e fai di tutto per riportarci sulla via giusta, mettendoci accanto persone sante,
dandoci la possibilità dei sacramenti,illuminandoci con la Tua Parola,
nutrendoci e rafforzandoci con l’Eucaristia.
E la multa da pagare non si chiama contravvenzione, ma conversione.
Amen.

“QUESTA E’ LA STRADA, PERCORRETELA !”

“Voce di uno che grida nel deserto…” sembra questa la realtà
in cui costringo troppo spesso il Signore,
restando sorde le mie orecchie al Suo richiamo, alle Sue indicazioni.
Eppure so che Egli vuole solo il mio bene, che mi vuole condurre alla felicità piena…
e allora, perché persisto a non ascoltarlo e a voler fare di testa mia,
con la presunzione di trovarmi meglio?
Signore, forse mi merito di esser mandato anch’io in esilio, a ravvedermi un po’,
a scoprire cosa vuol dire veramente l’esperienza della Tua mancanza…
Ma non ho il coraggio di chiederti di farmi fare una prova simile,
perché so di essere debole oltre che testardo,
e non saprei proprio cosa fare se non ci fossi Tu a continuare a raddrizzare le mie vie.
Grazie, Signore, che ci sei, grazie che Ti fai sentire in mille modi,
grazie per le persone che mi hai posto a fianco, intermediari preziosi del Tuo messaggio d’amore.
Fa’ che impari di più ad ascoltare Te, nella Tua parola, nei sacramenti,
nei fratelli, negli avvenimenti… anziché me stesso.
Amen.

35,4 : “Dite agli smarriti di cuore: “Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi” “.

“CORAGGIO, NON TEMETE !”


Mi sento un bambino sperduto in una grande metropoli a me sconosciuta
quando il mio cuore si smarrisce e la speranza si affievolisce in me;
mi sento in balia di mille onde, tirato a destra e sinistra da correnti antagoniste,
dilaniato interiormente da dubbi ed incertezze,
perché i miei occhi non riescono a percepire la Tua presenza;
ci sono troppe cose che non vanno come dovrebbero andare,
e pochi che gridano al mondo la verità: “Convertitevi e credete al Vangelo!”.
Ma poi giunge una voce, da una persona amica, da chi ti consiglia, da chi ha più speranza in me,
e gli occhi del cuore ritrovano la luce, la gioia riprende e braccetto la speranza
e insieme camminano dritto dietro a Colui che ha sussurrato al mio orecchio:
“Coraggio, non temere!”.
Signore, fa’ che la speranza in me abbia sempre il sopravvento sullo sconforto,
che la gioia sia più forte della tristezza, che l’ottimismo superi il pessimismo,
che la fede sorpassi la semplice ragione, che il coraggio non tema le insidie del mondo.
Amen.

40,1 : “Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. “.

CONSOLATE IL MIO POPOLO !


Grazie, Signore, perché Ti ricordi sempre di noi, anche quando siamo lontani da Te…
Il Tuo cuore di Padre non sopporta che noi possiamo essere lontani da Te,
ma non obbliga nessuno a tornare contro voglia…
A volte sembra che sei Tu stesso ad allontanarci, ma se lo fai hai le Tue buone ragioni,
è un metodo pedagogico che porta frutto, lo sperimentiamo quotidianamente.
Ma non ci lasci senza consolazione, anzi, ci hai donato il Tuo Spirito Consolatore,
per superare i momenti di incertezza, quando il dubbio ci assale
e la nostra mente non riesce a capire…
E così come noi siamo stati consolati, ci chiami a consolare
coloro che sono ancora afflitti, perché gratuitamente abbiamo ricevuto,
gratuitamente siamo chiamati a dare.
“Vi riconosceranno da come vi amerete…”
e quale amore più profondo che condividere fino in fondo
le esperienze, di gioia e di dolore, del fratello?
Signore, apri il mio cuore alla Tua consolazione,
perché possa consolare io stesso coloro che ancora non sono stati consolati.
Amen.

40,11 : “Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri “.

BUON PASTORE, VIENI A CERCARMI


Come pecora smarrita vago per i monti dell’incoerenza,
percorro le pianure della superficialità, mi bagno nei fiumi delle passioni,
mi attardo nei pascoli dell’orgoglio, mi trastullo nei campi dell’amor proprio…
e non mi accorgo nemmeno di essermi perduto,
tanto sono preso dall’effimero che riempie la mia giornata,
tanto sono abituato a non chiedermi cosa sto facendo per far felice il Buon Pastore.
Ma quando scende il buio del peccato,
quando il freddo della solitudine e la paura della colpa mi assalgono,
allora cerco la Sua mano, correndo di qua e di là alla Sua ricerca;
e subito il terrore mi assale e allora mi nascondo e spero che Lui mi venga a cercare…
ed Egli viene, sempre, non si fa aspettare.
E, cosa strana, è più grande la Sua gioia che non la mia.
Sì, perché il Suo amore per me è immensamente più grande del mio amore per Lui.
Signore, Buon Pastore, insegnami ad amare come Tu ami.
Amen.

40,31 : “… ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi “.

LA SPERANZA


La speranza è un po’ la benzina che fa andare la nostra macchina interna:
ognuno ha i suoi progetti, ognuno ha calibrato il suo cammino,
ognuno ha predisposto l’occorrente per il viaggio…
ma tutti hanno bisogno della benzina:
e la speranza nel Signore è la forza che, già presente in noi,
era assopita e ora viene risvegliata.
Non si può intraprendere nessun viaggio, non si può iniziare nessuna attività
se non c’è un briciolo di speranza di portarla a termine.
E siccome la nostra speranza non è basata esclusivamente sulle nostre forze,
sulla tecnologia e le ultime scoperte, sull’aiuto degli altri, ma sul Dio fedele,
allora non potrà mai essere delusa se non per poco buona volontà nostra.
Non diamo la colpa a Dio allora se non riusciamo a portare a termine ciò che avevamo desiderato…
la colpa è nostra, perché abbiamo smesso di sperare.
Signore, donaci di avere un cuore libero, ottimista perché sa in Chi spera,
e allora potremmo camminare senza stancarci, correre senza affannarci, volare come aquile,
perché la nostra meta sei Tu e desideriamo ardentemente raggiungerti.
Amen.


41,13 : “Poiché io sono il Signore tuo Dio che ti tengo per la destra e ti dico: “Non temere, io ti vengo in aiuto” “.

“NON TEMERE”


La parola del Signore arriva sempre a puntino:
stamattina avevo proprio bisogno di queste parole che Dio rivolge proprio a me, oggi,
come messaggio personale del Suo amore per me.
Quando i dubbi ti assalgono e tutto sembra non aver senso;
quando la monotonia della giornata ti fa dire: “Ma cosa ci sto a fare, qui?”;
quando il tuo cuore e la tua mente sono aridi più del deserto;
quando nulla riesce a scuoterti dallo sconforto, dalla delusione,
dalla strana e spiacevole sensazione di aver sbagliato tutto;
quando non riesci a motivare quello che fai,
ma ti senti come un robot in un complesso di cui non capisci neanche troppo bene il meccanismo…
allora ecco, la Sua parola viene in nostro aiuto!
E come ad uno che è in esilio, che ha perso tutto, che non ha più niente,
Tu ridoni vita, speranza, gioia, certezze.
“Non temere”, credo proprio che sia la Tua espressione più riuscita,
e che rivolgi a chi ami di più…
e anch’io sono fra questi privilegiati.
Signore, non ci capisco niente, faccio una fatica matta, mi sembra di succhiare un osso già succhiato…
ma basta un Tuo “Non temere” per far ripartire tutto come se fosse la prima volta,
con la consapevolezza che è un passo in più,
anche se più faticoso degli altri, per raggiungerti al più presto.
Signore, fa’ di me ciò che vuoi, abbandonami nel silenzio,
lasciami nell’angoscia del dubbio, privami delle gioie del quotidiano…
ma donami il Tuo Spirito, potenza per la mia incapacità,
fortezza per la mia debolezza, intelligenza per la mia stoltezza,
fiducia per la mia titubanza, amore per il mio desiderio di amarti.
Amen.

42,1 : “Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui: egli porterà il diritto alle nazioni “.

GRAZIE SIGNORE !


Grazie, Signore, perché hai scelto me in modo speciale ed unico
per compiere il progetto che da sempre Tu avevi sognato per me;
grazie perché mi hai donato il Tuo Spirito, presenza viva e forte del Tuo amore,
che si concretizza nella novità e nel discernimento, nella costanza e nella disponibilità;
grazie perché Tu non guardi all’esteriorità dell’uomo, ai suoi inevitabili limiti,
ma conosci la realtà piena di ognuno di noi, e sai che puoi chiedermi anche ciò
che per me sembra impossibile, perché nulla è impossibile per Te.
Grazie, Signore, perché fai di me uno strumento del Tuo amore, della Tua bontà.
Fa’ che allontani definitivamente ciò che è male,
anche la più piccola imperfezione, dalla mia vita,
per essere testimone trasparente della Tua divina presenza.
Amen.

SIGNORE, TU HAI SCELTO ME !


Signore, Tu hai scelto me!
Tra miliardi di persone il Tuo sguardo amoroso si è posato
su questa creatura fragile, peccatrice, sicuramente indegna di tanto onore e amore.
Ma Tu vedi ben oltre il nostro limitato orizzonte
e sai scrutare nelle profondità del nostro cuore,
anche se si ostina a ricercare altro e non Te.
L’unico mio desiderio, o Padre buono, è quello di riuscire, con il Tuo aiuto,
a rispondere con sempre maggiore coerenza, con sempre più entusiasmo,
a questa vocazione che mi hai fatto scoprire.
Tu mi hai eletto, senza alcun mio merito, ma solo per la grandezza del Tuo amore:
io voglio che Tu ti possa compiacere di questa scelta,
amandoti con tutto me stesso, per diventare trasparenza del Tuo amore
e comunicarlo agli altri che non Ti hanno ancora conosciuto.
Donami il Tuo Santo Spirito, forza nelle difficoltà,
sicurezza nel dubbio, sprone nelle avversità,
perché mi guidi a compiere sempre e solo la Tua santa volontà.
Amen.

48,17 : “Dice il Signore tuo redentore, il santo di Israele: “Io sono il Signore tuo Dio che ti insegno per il bene, che ti guido per la strada su cui devi andare” “.

IL SIGNORE MI GUIDA PER LA STRADA SU CUI DEVO ANDARE

Signore, grazie perché continui a tirarmi per le orecchie,
insisti proprio lì dove ora ho più bisogno.
Il Tuo è un rimprovero giusto, ma fatto con amore di Padre.
Non c’è segno di rimorso o di durezza nelle Tue parole,
solo il cuore di un Padre per un figlio che si ostina per vie non buone,
e che Tu, Signore, vuoi ricondurre a Te.
Come sono insensibili le mie orecchie e il mio cuore a tutta questa Tua bontà e amorevolezza,
chiuse come sono nel loro orgoglio e nella incapacità di ammettere la propria fragilità e debolezza.
Vorrei poter dire: “Signore, sono pronto a fare la Tua volontà, qualunque essa sia! “,
ma non solo a parole, come faccio forse anche troppo spesso,
ma con una vita fatta d’amore, a Te e al prossimo… perché questa è la Tua volontà!
Grazie per la Tua pazienza, perché mi fa capire che per Te io sono importante,
come chiunque altro, né più né meno, ma solo importante, tanto da scomodarti
per venirmi continuamente a cercare quando sbaglio strada.
Grazie, perché mi doni, senza alcun mio merito, il Tuo Spirito Consolatore,
potente e tenero, deciso e indulgente, severo e pieno di amore.
Fa’ che mi renda sempre più disponibile alla Sua azione, per essere sempre più gradito a Te.
Amen.

48,18 : “Se avessi prestato attenzione ai miei comandi, il tuo benessere sarebbe come un fiume, la tua giustizia come le onde del mare “.

LA BOTTEGA DEL “TUTTO E SUBITO”


La bottega del “tutto e subito” non paga con le banconote del regno dei cieli,
ma vende solo illusioni e delusioni, a cui l’uomo troppo spesso non sa resistere,
correndo il rischio di farla finita proprio perché le sue illusioni
si sono trasformate in amare delusioni,
e anche la vita, che ha ricevuto in dono, come ogni altra cosa, non ha più alcun valore per lui.
Non lasciamoci trascinare dal nostro uomo vecchio,
pessimo consigliere in questioni di affari, perché ci manderà in bancarotta:
metteremo in svendita tutto ciò che ci è stato dato per ottenere ciò che non serve:
successo, fama, ricchezza, prestigio!
Ma dopo che abbiamo ottenuto tutto questo, cosa ci rimane di noi stessi?
Solo un fantasma di quel che dovremmo essere, e ci sentiremo come fuori dalla nostra pelle,
vivendo un’esistenza parallela, scontenti di tutto e di tutti,
perché l’unico nostro desiderio sarà: avere di più!
E quando l’avere prende il posto dell’essere,
beh, si può dire che i giochi sono fatti, non c’è più niente da fare:
rimarremo avere, e quando finiremo i nostri giorni non avremo più niente
e scopriremo di non essere proprio niente.
Ma basterà accorgersene all’ultimo momento, ne avremo il Tempo?
No, io non voglio rischiare: preferisco costruire già ora il mio essere
perché solo così anche il mio ben-essere sarà benedetto da Dio,
e la mia vita sarà una benedizione continua.
Amen.

49,2 : “Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all’ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra. “.

COME FRECCIA APPUNTITA


Una freccia senza punta serve a ben poco, o Signore…
Non penetra, non punge, non si infigge, è buona solo per essere buttata via…
Ma Tu mi hai reso freccia appuntita,
affinché potessi rendere il servizio al quale fui chiamato da sempre:
essere docile strumento nelle Tue mani per colpire, pungere, penetrare
nei cuori di coloro a cui mi “lanci”, non perché la freccia sia importante in sé,
ma perché fa subito rimandare all’arciere.
E la Tua mira è infallibile, Tu sai dove vuoi colpire,
e solo gli ostacoli che l’uomo frappone possono impedire che la freccia vada a segno.
Che non mi sogni mai di voler cambiare traiettoria volontariamente
andando contro il Tuo disegno divino!
E come freccia appuntita, mi hai riposto nella Tua faretra,
perché sia pronto e disponibile al momento del bisogno:
non sceglierò io quando essere tirato, ma sarà solo volontà dell’Arciere
decidere quando, come, dove e perché!
Io ti dono tutta la mia piccola e povera disponibilità,
perché Tu mi hai fatto il grande dono di essere con Te e Tuo per sempre.
Amen.

49,6 : “… mi disse: “E’ troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti di Israele. Ma io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino alle estremità della terra” “.

IO TI RENDERO’ LUCE DELLE NAZIONI


O Signore, Tu sai chi scegliere per annunciare e portare la Tua Parola e la Tua salvezza alle genti:
Tu scegli chi è nulla per confondere i potenti,
Tu preferisci chi è stolto per confondere i sapienti…
e così hai scelto anche me, che sono veramente nulla
al confronto di tanti altri che avresti potuto scegliere.
Ma Tu hai un progetto su di me, ed è un progetto fantastico,
farmi diventare un altro Te per portare al mondo la Tua luce.
Perdonami per tutte le volte che non riesco ad accettare fino in fondo
ciò a cui mi chiami e mi rifugio nei miei progetti,
offuscando la Tua luce, rendendo vana la tua azione.
Donami ancora il Tuo Spirito Santo, o Padre,
perché possa essere un buon imitatore, fino in fondo, del Tuo Figlio, Gesù.
Amen.

NON VI CHIAMO PIU’ SERVI…


“Non vi chiamerò più servi, ma amici…”.
Con queste parole Gesù, nell’ultima cena,
mentre si preparava ad affrontare il momento più difficile della sua vita fra gli uomini,
Egli ci fa capire che tipo di rapporto il Signore vuole ci sia fra Lui e noi.
Egli, giunto al termine della sua missione, svela ai suoi i misteri del Padre,
affinché lo possiamo riconoscere come tale, e vivere allora da figli.
E’ questa figliolanza non è per il proprio prestigio o tornaconto,
ma perché possiamo trasmettere, a chi non conosce o a chi non ha accolto,
la luce che viene da Dio e che risplende nelle persone da Lui elevate
e chiamate per essere pienamente annunciatrici del Regno.
Che lo Spirito Santo illumini i cuori degli uomini
affinché ognuno senta la voce del Signore che lo chiama a questo patto
di profondo amore ed amicizia;
a questo patto nuziale fra il Creatore, immenso ed eterno Amore, e ogni singola creatura.
Amen.

49,13 : “Giubilate, o cieli; rallegrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha pietà dei suoi miseri “.

GIUBILATE, RALLEGRATEVI, GIOITE…


Il rumore di una cascata, il rombo del tuono,
l’ululato del vento, l’infuriare della tempesta
non possono far tacere il grido di gioia che sgorga
dal cuore di chi ti ama, o Signore,
e scopre ogni giorno di più di essere amato di amore di predilezione da Te,
quasi che lui fosse l’unico Tuo pensiero, tanto è grande e sublime la Tua bontà.
Gridiamo di gioia, e il frastuono del peccato cesserà;
giubiliamo di esultanza per il suo amore, e il baccano del caos verrà sconfitto;
rallegriamoci perché il Signore è presente in noi,
e il deserto del nostro cuore diventerà una foresta lussureggiante d’amore.
O Signore, Tu che non ti dimentichi mai di me, donami la grazia di fare altrettanto.
Amen.

49,15 : “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai! “.

IL SIGNORE NON SI DIMENTICHERA’ MAI DI ME !


Come può una madre dimenticarsi del proprio figlio, che ha portato in sé per nove mesi,
che ha partorito nel dolore, che è frutto di un gesto d’amore?
Come persone umane, purtroppo, anche una madre a volte
è incapace di amare persino il frutto del suo grembo,
perché già dall’inizio non lo ha accettato, o gli è stato imposto con un gesto di violenza,
o perché, nel proprio egoismo, si è sentita semplicemente uno strumento,
indispensabile ovviamente, ma non per questo obbligatoriamente consenziente.
Dio invece è Amore perfetto, fedeltà assoluta, beatitudine somma:
Egli è Padre per ogni uomo, e ogni uomo è stato voluto da Lui solo ed esclusivamente per amore:
e Dio non può rinnegare il Suo amore.
Questa certezza riempie allora di speranza la nostra vita, ogni giorno,
perché ci fa capire che non siamo mai soli.. Lui è sempre con noi!
Amen.

50,7 : “Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto confuso, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare deluso “.

DIO MI ASSISTE, PER QUESTO NON RESTO DELUSO


Violenza, morte, guerre… disastri ecologici causati dall’inadempienza dell’uomo…
diritti umani elementari calpestati per la sete di potere di piccole minoranze…
troppi poveri che soffrono la miseria perché pochi possano arricchirsi e godersi la vita…
svilimento dei valori basilari dell’uomo: amore, pace, giustizia, libertà…
Certo la prospettiva che ci si mostra quotidianamente non è delle migliori,
e spesso ci lasciamo prendere dallo sconforto, ci lasciamo vincere dalla disperazione:
come può l’uomo esser caduto così in basso? come può l’uomo vivere in queste condizioni?
La ragione non riesce a rispondere fino in fondo,
specie se la ragione segue le ideologie che hanno portato a tutto questo:
individualismo spietato, accaparramento esclusivistico,
teoria del “pensare solamente a te, gli altri si arrangino da soli”.
Solo la fede può accendere una luce di speranza,
perché sappiamo che Cristo è risorto, ha vinto la morte,
e con essa tutto ciò che di male c’è in questa vita.
Se rimaniamo in Lui, non saremo delusi,
ma porteremo speranza a tutti coloro che vivranno con noi,
per costruire un mondo nuovo.
Amen.

MI RIFUGIO IN TE, SIGNORE


Il mondo continua a tenderci delle trappole, ad escogitare tranelli per farci cadere;
tenta di impaurirci e di farci vivere nell’angoscia;
mettendo a repentaglio la nostra sicurezza ci tiene col fiato sospeso, con il timore nel cuore,
fragili e manovrabili dalle paure di un futuro non sempre limpido.
Ma noi abbiamo un’arma potente contro il mondo,
perché siamo nel mondo ma non vogliamo essere del mondo:
abbiamo scelto Colui che è il Creatore del mondo.
Come possiamo allora rimanere confusi di fronte alle seduzioni e alle angosce del mondo?
Come possono farci paura le creature, se il Creatore vive in noi e noi viviamo in Lui?
Signore, solo in Te riposa l’anima mia, come bambino fra le braccia della madre.
Mi rifugio in Te quando l’angoscia mi assale perché
nel Tuo amore trovo la strada da seguire, trovo il coraggio di agire,
scopro la speranza che va oltre alle illusioni di questo mondo.
Signore, accresci la mia fede, perché possa riporre sempre,
totalmente, in Te tutta la mia vita.
Amen.

54,7 : “Per un breve istante ti ho abbandonata, ma ti riprenderò con immenso amore “.

TI HO ABBANDONATO PER UN BREVE ISTANTE, MA TI RIPRENDO CON IMMENSO AMORE


Signore, grazie per il Tuo silenzio, grazie per tutte quelle volte
che vuoi farmi capire che non sono sulla strada giusta.
Il Tuo silenzio è pedagogico, mi insegna che mi sto allontanando da Te,
che devo convertirmi e accettare la mia fragilità,
la mia incapacità a camminare con le mie sole forze.
Non disperiamo quando il Signore ci abbandona,
perché non è per punirci, ma solo per correggerci,
e come Padre amoroso, quando noi torniamo a Lui,
a camminare per le strade che Lui ha tracciato da sempre per noi,
Egli ci ricolmerà del Suo amore.
Signore, perdonami per tutte le volte che non ho accettato la prova del Tuo silenzio,
per tutte le volte che ho urlato contro di Te la mia rabbia, la mia disapprovazione…
testardo nel mio orgoglio e nella mia presunzione.
Perdona la mia debolezza, la mia poca fiducia nel Tuo amore…
Amen.

55,8 : “Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie – oracolo del Signore “.

I TUOI PENSIERI NON SONO I NOSTRI PENSIERI,
LE TUE VIE NON SONO LE NOSTRE VIE


Il Signore è un mistero, e questo riempie l’uomo, Sua creatura,
di una curiosità tipica del figlio nei confronti del proprio Padre, delle proprie origini.
E’ scoprendo le mie origini che faccio luce sul mio futuro.
Più prendo coscienza della mia figliolanza divina,
più mi accorgo della grandezza, della sublimità alla quale sono chiamato:
essere concreatore del Regno.
Non sempre capirò tutto, né tutto mi sarà chiaro nei minimi particolari,
e questo comporterà un atto di fede continuo, quotidiano,
per accettare anche ciò che sembra assurdo,
ma che rientra in quel progetto d’amore che il Signore ha preparato per me.
Signore, concedimi di arrivare a pensare con i Tuoi pensieri,
ad amare con il Tuo cuore, a percorrere le Tue vie,
a essere la Tua manifestazione più perfetta possibile…
in poche parole, ad essere santo!
Amen.

55,11 : “… così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò per cui desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata “.

SEGUIRE TE !


Grazie, o Padre, per il Tuo immenso amore:
nella Tua pazienza infinita hai continuato a sperare in noi e a fidarti di noi.
Sei Tu per primo a darci l’esempio di fedeltà e di speranza,
lasciandoci liberi anche di non scegliere le vie che conducono a Te.
Ma Tu ci hai dato la via perfetta, la verità che ci svela ogni mistero,
la vita vera dei figli di Dio: ci hai donato la Tua Parola,
che si è fatta carne nel Tuo Figlio, Gesù Cristo
e si continua a manifestare a noi nella potenza dello Spirito Santo.
Insegna all’uomo qual è la vera felicità: seguire Te!
Amen.

56,7 : “… li condurrò al mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saliranno graditi sul mio altare, perché il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli “.

VI COLMERO’ DI GIOIA


Chi colmerà di gioia il Signore?
Coloro che hanno conquistato una posizione sociale rispettabile, si sono fatti un nome, hanno raggiunto la fama e la notorietà, magari con qualche piccolo compromesso?
O coloro che soddisfano i propri desideri, esaudiscono ciò che bramano, realizzano tutti i loro sogni, l’importante è che giungano ad essere completamente compiaciuti di se stessi, quasi da credersi onnipotenti?
O coloro che ricercano la giustizia, la libertà, l’uguaglianza attraverso la violenza, il ricatto morale, la sopraffazione, perché si credono di avere loro la giustizia, di essere loro i liberatori, di fare tutti uguali – l’importante che loro siano un gradino più in alto degli altri -?
O coloro che si accontentano di non disturbare nessuno, di lasciar fare agli altri per paura di disturbare, che preferiscono non impegnarsi per non creare problemi agli altri…?
E la lista potrebbe continuare. ma quale gioia pensano di ottenere questi tali? La gioia che viene dal denaro, dal successo, dal prestigio, dalla carriera, dalla posizione sociale di supremazia, dal livello di cultura?
Il Signore guarda a ben altro, per fortuna!
Egli ricolma di gioia coloro che hanno aderito a Lui per servirlo e per amore del Suo nome, senza altro scopo e fine che la gloria di Dio. E ad essi sarà data, già qui e ora, la gioia vera di essere alla presenza di Dio.
Amen.


58,6 : “… Non è piuttosto questo il digiuno che io voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? “.

DIGIUNARE…


Digiunare può diventare facile se è solo questione di saltare un pasto o due,
o eliminare i dolci, o il vino, o qualche pietanza prelibata…
basta fare uno sforzo di volontà, obbligarsi a fare un sacrificio, e tutto funziona a meraviglia.
Ma quando si deve convertire il cuore, quando bisogna digiunare
dal proprio egoismo, dal proprio orgoglio, dalle manie di superiorità,
dal vizio di parlar male degli altri;
quando non basta la buona volontà ma si richiede un cambiamento radicale
delle proprie mancanze, dei propri peccati…
allora si scopre come da soli non siamo capaci a combinare niente.
Solo uniti a Lui, ponendo nelle Sue mani i nostri sforzi e tentativi di conversione,
allora riusciremo ad ottenere un cuore di carne al posto del cuore di pietra
a cui purtroppo siamo troppo legati.
Signore, fa’ che non mi accontenti di un digiuno esteriore,
ma lavori costantemente a una continua conversione interiore.
Amen.

NON E’ QUESTO IL DIGIUNO CHE IO VOGLIO…

Al digiuno del corpo dobbiamo far corrispondere
il digiuno dell’orgoglio e dell’amor proprio, dei nostri interessi e dei nostri desideri:
è un tempo dedicato al Signore, nella preghiera, nella meditazione o nel servizio al prossimo,
luogo privilegiato di incontro con Lui.
Non cadiamo nell’ipocrisia di chi davanti a tutti si mortifica digiunando
e poi continua a sparlare dei fratelli, o non è capace di accoglierli ed aiutarli…
Signore, purifica ogni mia intenzione ed azione, perché tutto ciò che faccio sia gradito a Te,
perché rientra nel compimento della Tua santa volontà.
Amen.

58,9 : “Allora lo invocherai e il Signore ti risponderàl implorerai aiuto ed egli ti dirà: “Eccomi!”. Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare iniquo… “.

LASCIARSI POTARE PER PORTARE PIU’ FRUTTO


O Signore, io sono una giovane pianticella, debole e esposta a mille venti,
che corre il rischio di essere divelta da ogni passante se Tu non sei il mio custode.
Sii Tu il mio giardiniere, che con amorevolezza e cura
strappa le erbacce dell’orgoglio che mi soffocano, estirpa la gramigna dell’amor proprio,
cura le varie malattie che possono attaccarmi.
E quando è necessario taglia questo o quel ramo,
fa opera di potatura per rendermi più forte, più sano per portare più frutto.
Accettare quei tagli da Te è sì doloroso, ma so che è a fin di bene, per il mio bene.
Aiutami a saper staccarmi da ciò che non è buono per far crescere
la mia vita secondo la Tua volontà.
Amen.

65,17 : “Ecco infatti io creao nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente “.

NOI CREIAMO PARADISO SE…


Il paradiso non è qualcosa da attendersi solo nel futuro…
siamo chiamati a costruirlo anche noi, quotidianamente, intorno a noi.
Certo, non siamo capaci, da soli, di una simile impresa, perché siamo creature:
ma se ci affidiamo totalmente alla grandezza e alla bontà del Creatore, allora nulla è impossibile.
Dove c’è discordia, disunione, diffidenza,
noi creiamo paradiso se portiamo pace, serenità, fiducia reciproca;
dove c’è angoscia, lacrime, dolore
noi creiamo paradiso se doniamo consolazione, com-passione, altruismo;
dove c’è sfruttamento, ignoranza, oppressione
noi creiamo paradiso se insegnamo fratellanza, comunione, condivisione;
dove Dio è rifiutato, offeso, bestemmiato
noi creiamo paradiso se viviamo fino al sacrificio totale della vita
sull’esempio di Gesù, Figlio dell’Altissimo.
Non aspettiamoci di trovare il paradiso già bello e pronto:
costruiamolo insieme, ogni giorno, per rendere più accessibile,
a chi trova difficoltà, l’incontro con il Signore.
Amen.