a cura di Abba Sandro

2,18 : “Quando il Signore suscitava loro giudici, il Signore era con il giudice e liberava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice; perché il Signore si lasciava commuovere dai loro gemiti sotto il giogo dei loro oppressori “.

SONO TUO FIGLIO E TI AMO

Padre mio, è con la semplicità di un bambino che ti chiedo di aiutarmi:
sostienimi mentre imparo a camminare, incoraggiami se qualche volta casco,
riprendimi quando sbaglio, castigami quando disubbidisco.
Sono Tuo figlio e ti amo, e il mio amore sa di essere
solo una briciola di tutto l’amore che Tu per primo mi dai.
Ma anche se sei così immenso, così onnipotente,
Ti commuovi di fronte alla nostra pochezza, alla nostra fragilità,
e il Tuo cuore gonfio d’amore per noi non rimane insensibile alle nostre preghiere.
Sì, sono sicuro che Tu esaudisci i nostri desideri se essi sono frutto d’amore,
se ci portano ad amare maggiormente i fratelli.
“Chiedete e vi sarà dato” ci hai detto:
e io voglio chiedere, non per me, ma per tutti quelli che hai posto sul mio cammino,
perché raggiungano, nonostante l’inadeguatezza del mio povero essere,
la pienezza della vita: conoscere e amare Te!
Amen.

   

6,13 : “Gedeone gli rispose: “Signore, se il Signore è con noi , perché ci è capitato tutto questo? Dove sono i tuoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: Il Signore non ci ha forse uscire dall’Egitto? Ma ora il Signore ci ha abbandonati e ci ha messi nelle mani di Madian” “.

SIGNORE, DOV’ERI?

Signore, dov’eri quando i cannoni devastavano le città,
o le bombe dei terroristi seminavano panico e morte?
Dov’eri quando gli elementi della natura si scatenavano e portavano distruzione?
Dov’eri quando quella madre o quel padre è morto lasciando figli ancora in tenera età,
o quando qualche malattia ha reso esseri umani poco più che vegetali?
Dov’eri quando migliaia di bambini, di persone innocenti, morivano di fame, sete, freddo, stenti?
Dov’eri quando il male era più forte del bene?
Il nostro cuore, pieno di amarezza, non ha trovato altra soluzione che scaricare la colpa su di Te,
perché queste cose sono un mistero troppo grande per noi, per poterne capire il senso.
Ma Tu, Signore, eri lì, e piangevi come facesti di fronte al sepolcro dove era stato deposto Lazzaro,
perché il Tuo amore di Padre non può rimanere insensibile al destino dei suoi figli.
Ma tutto questo rientra in un progetto,
perché Tu sai trasformare in bene qualsiasi situazione, anche la più negativa, perché Tu sei Amore, e vuoi il bene dei tuoi figli.
Signore, aumenta la nostra fede! Amen.

 

9,7 : “Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizim e, alzando la voce, gridò: “Ascoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterà voi!”

METTERSI IN ASCOLTO


Ascoltare non è semplicemente sentire!
Il Signore ci ha donato le orecchie e il senso dell’udito… ma ciò non basta!
Ascoltare non è un semplice percepire una serie di rumori più o meno coordinati fra loro,
ma prestare attenzione, accogliere l’altro che parla.
Tutto il mio essere, allora, si protende verso l’altro per non perdere neanche una parola;
la mia mente è attenta a percepire ciò che l’altro mi vuol dire;
il mio cuore entra in sintonia con le emozioni che l’altro mi vuol trasmettere.
C’è la partecipazione attiva di tutto ciò che io sono per ascoltare chi mi si propone,
cercando di mettermi in contatto, di creare unità e di arricchirci reciprocamente.
E se ascolto un amico, una guida, un esperto, un direttore spirituale,
mi fa crescere, mi arricchisce…
chissà quanto più, in modo superlativo, se chi mi parla è Dio stesso.
E’ Lui ci fa una promessa: “Se voi sarete capaci di ascoltare Me,
con tutto il vostro cuore, con tutta la vostra anima, con tutte le vostre forze…
allora state certi, anch’Io vi ascolterò!”.
Signore, rendi le mie orecchie e il mio cuore attenti alla Tua voce,
a volte potente e facilmente riconoscibile, a volte impercettibile, come un soffio di vento.
Che non perda mai nessuna occasione di mettermi in Tuo ascolto!
Amen.