a cura di Abba Sandro

1,4 : “… in quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo stati consolati noi stessi da Dio “.

ESSERE CONSOLATI PER CONSOLARE

E’ bello sperimentare come Tu ti prendi cura di noi,
come sei attento ai nostri bisogni e alle nostre necessità,
Tu che conosci ogni nostro problema ancor prima che ti chiediamo aiuto.
E ci doni il Tuo Santo Spirito, lo Spirito Consolatore,
che opera nei nostri cuori e li risana da ogni genere di tribolazione.
Ma vuoi che questo dono che ci fai non resti egoisticamente nostro,
ma che una volta sperimentato in noi diventiamo capaci di aprirci agli altri
per diventare Tuoi collaboratori, per trasmettere agli altri
gli stessi benefici che Tu hai donato a noi.
E il dono del Tuo Spirito ci rende capaci di cogliere le necessità dei fratelli,
così che possiamo aprirci e amarli come Tu ci hai amato.
Grazie Signore per questo dono incomparabile d’amore,
che risveglia continuamente il mio amore verso tutti i miei fratelli.
Amen.

1,6 : “Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale si dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo “.

PASTORI DEL TUO GREGGE


Essere ordinati diaconi, presbiteri vuol dire
assumere consapevolmente l’incarico di pastore del gregge
che a noi sarà affidato dal Pastore grande delle pecore:
non perché esse sono nostre, ma perché ci vengono affidate
così che noi possiamo portarle alla meta, all’unico ovile del cielo,
alla presenza del Pastore buono e grande che ce le ha affidate.
Non viviamo più allora in funzione di noi stessi,
ma del gregge che a noi è stato affidato, per ogni singola pecora:
ogni nostra tribolazione, ogni conforto,
è tutto per la consolazione e salvezza delle pecore a noi affidate.
Siamo chiamati a morire a noi stessi in modo ancora più perfetto,
per poter essere manifestazione trasparente del Signore Gesù Cristo,
che ci ha amati fino a morire per noi, per ognuno di noi,
per renderci partecipi della vita divina del Padre, come figli degni di tale nome.
Lo Spirito guidi i nostri passi, e sia Lui solo il nostro Consolatore.
Amen.

1,21 :E’ Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l’unzione “.

CHE IO VIVA IN TE, SANTA TRINITA’

O Signore, insegnami a far diventare sempre di più
la mia vita una espressione vera della S. Trinità.
Che io sia capace di pregare il Padre perché modelli e mi plasmi
come nuova creazione ogni volta che torno a Te con cuore pentito
e accetto la missione che nella Sua volontà ha predisposto per me;
che io accolga e segua il Cristo, Parola vivente, Luce del mondo,
approfondendo e innamorandomi sempre più della Parola per diventare io stesso Parola,
e seguirlo con radicalità e costanza, perché è Lui il mio Sposo;
che io lasci piena libertà allo Spirito Santo di fare di me
ciò che è nel disegno divino, in piena disponibilità e adesione amorosa
perché è ciò che di meglio può esserci per me.
Signore, uno e trino, voglio essere tutto Tuo,
perché Tu possa manifestarti a tutti coloro a cui mi manderai.
Amen.

4,5 : Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù “.

TUTTO PER AMORE DI GESU’

Qual è la Tua volontà per ogni uomo,
se non quella di imitare l’uomo perfetto , Gesù Cristo?
Solo in Lui possiamo trovare la piena realizzazione della nostra figliolanza divina,
solo in Lui possiamo attuare la nostra vocazione di concostruttori del Regno.
Mettiamo da parte allora il nostro orgoglio, la nostra pigrizia spirituale,
la superficialità interiore, la comodità del compromesso,
e corriamo con Lui verso il Padre, nel servizio umile e generoso ai fratelli.
L’amore è ciò che rende vera una vita:
agire, pensare, fare tutto per amore di Gesù
rende la nostra vita piena, rende la nostra vita santa.
Fa’ che il mio amore per Te cresca sempre di più,
nonostante le fatiche e le sofferenze,
nonostante si debba andare controcorrente,
perché il mondo non ti conosce o addirittura ti rifiuta.
Che il mio amore per Te possa essere trasmesso a chiunque
di quelli a cui mi manderai, perché anche loro ritrovino l’amore per Te.
Amen.

6,8-10 : … nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama. Siamo ritenuti impostori, eppure siamo veritieri; sconosciuti, eppure siamo notissimi; moribondi, ed ecco viviamo; puniti, ma non messi a morte; afflitti, ma sempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi molti; gente che non ha nulla e invece possediamo tutto “.

UNA SOLA E’ LA COSA CHE CONTA

Signore, cosa importa se il mondo non ci loda,
se ci rifiuta e ci osteggia, se veniamo respinti e oltraggiati, derisi e calunniati?
Noi sappiamo che una sola è la cosa che conta:
seguire Cristo, via, verità e vita, perché è in Lui che realizziamo
la pienezza della nostra vocazione, la vocazione di ogni uomo:
essere figli nel Figlio.
Signore, insegnaci ad aver occhi che non guardano solo all’esteriorità,
solo a ciò che appare, solo a ciò che al mondo interessa,
perché noi non siamo del mondo, e il nostro cuore desidera ben altro
che le povere gioie e ricchezze del mondo.
Sei Tu, Signore, che susciti in noi il desiderio di essere come Te,
di guardare il mondo con gli stessi occhi di Gesù Cristo, Tuo Figlio,
perché solo in Lui scopriamo ciò che è veramente importante per la nostra vita!
Maria, Tu che hai saputo renderti umile fino a scomparire
per lasciare posto unicamente a Dio,
accompagna e sostieni questo nostro cammino di continua conversione
dall’uomo vecchio all’uomo nuovo.
Amen.

8,8 : “Non dico questo per farvene un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri “.

MESSI ALLA PROVA

Un pianeta affascinante e sconosciuto, un mondo pieno di incredibile bellezza e di continue sorprese,
un incessante processione di stupore davanti alle infinite meraviglie
che il Signore ha profuso in ogni sua creatura.
E ora Lui ci vuole mettere alla prova, vuol vedere fino a che punto abbiamo imparato ad imitare Gesù,
a far nostro il comandamento nuovo che Lui ci ha lasciato:
“Amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi!”.
Noi siamo nati dall’Amore e il Signore ha plasmato il nostro cuore
perché batta d’amore per Lui e per i fratelli.
Ma non sempre il nostro amore è sincero, tante volte il Maligno lo inquina,
e con i suoi subdoli inganni ci fa credere buono ciò che non lo è,
desiderabile ciò che è detestabile, giusto ciò che è immorale,
degno di lode ciò che è riprovevole…
E così rischiamo di rendere vano l’immenso dono d’amore che il Padre ci ha fatto:
donarci il Suo unico Figlio affinché noi diventassimo per Lui figli.
Ci chiede una prova, un segno concreto del nostro amore,
affinché sappiamo respingere gli assalti del Maligno
e conformarci in tutto, e sempre, a Lui.
Come facciamo ad essere sicuri che il nostro amore è puro, sincero?
Se abbiamo premura per il nostro prossimo, se ci preoccupiamo di lui più che di noi stessi.
Signore, rendi puro il mio cuore, perché sia capace di amare sinceramente
il mio prossimo, chiunque esso sia.
Amen.

9,8 :”Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene “.

VOGLIO RENDERTI FELICE, SIGNORE

Signore, il mio cuore trabocca di gioia, la mia anima vuole cantare e danzare
perché non si può tacere di fronte alla magnificenza del Tuo amore!
Voglio renderti felice, Signore,
– e non è presunzione, perché Tu sei la felicità,
ma ti compiaci di chi si dona completamente a Te –
perché è l’unico modo con cui posso esprimerti il mio amore filiale,
è l’unico modo con cui corrispondere alla pienezza di doni che mi fai.
Tu sei come un fiume in piena che dona la fertilità della Sua grazia
affinché anche il terreno più arido possa diventare un campo fertile, e donare con abbondanza!
La mia gioia, Signore, è servirti con gioia,
bandendo dalla mia vita la tristezza e l’agire per forza,
perché ti amo sopra ogni cosa, e non posso più fare a meno di Te!
Signore, grazie perché hai fatto di me una creatura nuova
che desidera solo amarti con tutta la sua vita.
Non mi importa se la strada è stretta, se sarà dura e faticosa,
perché ormai io non sono e non voglio più essere “mio”, ma completamente “Tuo”!
Signore, fai di me ciò che vuoi, che io sia strumento docile nelle Tue divine mani,
perché possa compiere generosamente, come espressione concreta dell’Amore,
tutte le opere di bene che mi chiamerai a compiere.
Sì, sono debole e peccatore, sono fragile e il peccato è sempre in agguato,
ma ho con me la Tua forza, lo Spirito Santo sia sempre mio compagno, mia guida e mio sostegno.
E Maria, madre dolce e potente, baluardo inaccessibile contro il male,
esercito schierato a battaglia, mi copra con il Suo manto,
e mi sostenga col suo amore di madre.
Il Tuo grande amore si esprime, anche nell’Angelo che Tu mi hai donato
perché preservi il mio piede dalla caduta e mi risollevi quando inciampo.
La mia speranza in Te vince allora la debolezza della mia umanità,
e la certezza del Tuo immenso Amore mi fa procedere anche contro tutte le avversità.
Signore, sono Tuo: fa di me secondo la Tua volontà!
Amen.

11,1 : “Oh se poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. “.

LA FOLLIA DELLA SANTITA’

Signore, donami quella sana follia che è propria dei santi,
che sperano contro ogni evidenza, vivono come se non fossero di questa terra,
pensano con i Tuoi stessi pensieri, amano con un cuore nuovo,
non più appesantito dalle regole di una società che non Ti conosce e non Ti vuole conoscere.
Sì, io voglio essere strumento perché Tu possa essere conosciuto, essere onorato ed amato.
I discepoli, il giorno di Pentecoste, vennero scambiati per ubriachi,
e lo erano, ma non perché inebriati dal vino, ma dallo Spirito
che li aveva resi intrepidi, coraggiosi, bisognosi di comunicare
le grandi verità di cui erano stati testimoni nei loro tre anni di vita con Gesù!
Che io viva insieme a Te, Gesù, ogni momento della giornata,
per portare Te ai miei fratelli e non me stesso.
Amen.

12,9 : “Ed egli mi ha detto: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo “.

QUANDO SONO DEBOLE … E’ ALLORA CHE SONO FORTE!

“Quando sono debole… è allora che sono forte!”.
Tante volte mi illudo di poter, da solo,
essere in grado di offrire agli altri qualche cosa di bello, di importante.
Mi lascio vincere dalla vanità, dalla presunzione di aver già in me stesso la capacità di donare,
di magnificare il Signore con la mia vita.
E non mi accontento della Sua grazia, del dono del Suo Santo Spirito,
non mi affido alle Sue mani perché possano plasmare la mia vita.
Com’è diversa la mentalità del Signore in confronto alla mia!
Lui dice beati i poveri, i misericordiosi, i miti, i puri di cuore, gli onesti…
il mondo dice beati quelli che fanno violenza,
chi si arricchisce disonestamente, chi non è una donnicciola e si fa valere,
chi si gode la vita, sfruttando gli altri, facendo del sesso un idolo;
chi si arrangia sempre a scapito di chi è più debole,
di chi è emarginato, di chi non ha nessuna voce in capitolo…
Signore, sull’esempio di Maria che si è donata completamente a Te,
affinché Tu, nella sua debolezza manifestassi la Tua potenza,
fa’ che lasci sempre a Te l’iniziativa nel costruire il Tuo Regno
facendo di me ciò che vuoi.
Amen.