a cura di Abba Sandro

2,2-3 : “”Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e mostrati uomo. Osserva la legge del Signore tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo i suoi statuti, i suoi comandi, i suoi decreti e le sue prescrizioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in ogni tua impresa e in ogni tuo progetto…”.

PERCHE’ TU RIESCA NELLA VITA

Signore, sono debole e incapace di affrontare da solo le tentazioni che la vita mi offre;
rendimi forte della Tua potenza, temerario per tutto ciò che è bene, prudente e coraggioso;
fa’ che in me emerga sempre l’uomo fatto a Tua immagine e somiglianza,
sempre più simile a Cristo, sempre più secondo la Tua volontà,
capace di osservare la Tua legge non per obbligo ma per amore…
di camminare sulle Tue vie non per paura di perdersi,
ma perché attratto dalla meta finale…
eseguendo i Tuoi statuti, la Tua volontà, non passivamente, né superficialmente,
ma come realtà intrinseca a me stesso, mezzo privilegiato per raggiungere
la piena realizzazione del Tuo progetto su di me.
E così giungerò ad essere veramente Tuo discepolo,
messaggero autentico della buona novella,
un nuovo Cristo per gli uomini del nostro tempo.
Amen.

 

3,5 : “… il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli disse: “Chiedimi ciò che io devo concederti””.

VUOI CHE SIA IO A CHIEDERTI CIO’ DI CUI HO BISOGNO

Signore, Tu sei buono e vuoi che sia io a domandarti
ciò di cui mi sembra di aver bisogno…
anche se Tu lo sai già, vuoi che sia io a chiedertelo,
perché mi vuoi libero, così come mi hai creato,
responsabile delle mie scelte e delle mie decisioni… anche se sbagliate!
Sei un Padre buono che vuole che i propri figli crescano
facendo tesoro anche dei propri errori.
Signore, donami la Tua sapienza, la guida del Tuo Santo Spirito,
perché la mia vita sia orientata a Te, a costruire già qui e ora il Tuo Regno.
Amen.

 

3,7 : “Ora, Signore Dio mio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre. Ebbene io sono un ragazzo; non so come regolarmi””.

SONO GIOVANE E NON SO COME REGOLARMI


Chiedere, pretendere, sembra il ritornello costante della mia preghiera,
quasi che Tu mi debba qualcosa come mio diritto improrogabile.
Manca l’umiltà, la semplicità di un cuore aperto ai bisogni dei fratelli,
alle necessità di chi è abbandonato a se stesso, alle urgenze di chi da solo non ce la fa!
La mia giovinezza, la poca esperienza, dovrebbero farmi capire l’umiltà della mia condizione,
il niente che sono se pretendo di risolvere tutto da solo!
Proprio perché io ho bisogno di tutto, non devo chiedere per me, ma per gli altri,
perché poi questo bene ricadrà su di me, inevitabilmente.
Solo chi è aperto, disponibile agli altri, ha la capacità di sacrificio, di oblazione…
Fa’ o Signore che impari a chiederti sempre di più
la sapienza nel seguirti, nell’amarti.
Amen.

 

8,11 : “… i sacerdoti non potevano rimanare (nel tempio) per compiervi il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio”.

IL SIGNORE MI HA SCELTO COME SUA DIMORA


Esiste forse un mistero che più ci tocca da vicino?
Noi, semplici creature, peccatori, fragili, indegni,
diventiamo dimora dell’Altissimo!
Siamo la nuova Arca dell’Alleanza:
ognuno di noi, nel suo cuore, porta Colui che lo ha creato…
la pienezza dell’Amore.
Una gioia grande riempie il mio essere a tale pensiero, a tale realtà;
ma anche timore, consapevolezza della mia inadeguatezza a partecipare di tale dono.
O Signore, dimora in me, rendimi sempre più accogliente
al Tuo Amore conformando tutta la mia vita solo ed esclusivamente a Te!
Amen.

 

8,28-30 : “Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuyo servo oggi innalza davanti a te! Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo. Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo della tua dimora, dal cielo; ascolta e perdona “.

ASCOLTA…

Ascolta, o Padre, il figlio Tuo che anela della Tua presenza,
sentimento innato dal giorno in cui mi creasti,
creatura che ricerca l’origine del suo essere
nell’immensità del Creatore.

Ascolta, o Figlio, Verbo incarnato non solo per salvarci,
ma soprattutto per aprirci di nuovo gli occhi
resi ciechi dal peccato e dalla nostra superbia,
alla nostra realtà più vera: l’essere figlio di Dio,
creati a Sua immagine e somiglianza,
modellati sul Tuo prototipo.

Ascolta, o Spirito, Amore travolgente e creatore,
vento impetuoso e brezza leggera,
fuoco divorante e potente, Consigliere e Consolatore…
suscita in me il desiderio inesauribile
della radicalità nel perseguire il mio fine ultimo,
la maggior gloria di Dio.

Ascolta, o Maria, vergine e madre nostra e di Dio,
aiuto potente e sempre efficace,
intercedi presso il Tuo Figlio,
per questo povero figlio peccatore.
Amen.

 

10,7 : “La Regina di Saba disse al Re Salomone: “Io non avevo voluto credere a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi von hanno visto; ebbene non me n’era stata riferita neppure una metà! Quanto alla saggezza e alla prosperità, superi la fama che io ne ho udita.” “.

NON HO VOLUTO CREDERE… FINCHE’ NON HO VISTO !

Il cieco nato, una volta recuperata la vista,
cercava colui che lo aveva guarito, per ringraziarlo:
cercava un uomo, ha trovato Dio;
voleva ringraziare, ha trovato la fede;
ha lasciato le tenebre per accogliere la luce.
Perché continuiamo a dubitare delle cose che ci vengono annunciate
solo perché non ne abbiamo un’esperienza diretta?
Ognuno, anche se non ha mai visto morire nessuno,
fin da piccolo, nell’innocenza della sua età, conosce e accetta il mistero della morte,
e non anela a farne una conoscenza più diretta per esserne certo!
E se accettiamo così la morte, perché non di più la vita,
colui che è vita, Gesù Cristo Risorto?
Beati quelli che pur non avendo visto crederanno;
beati quelli che non cercheranno mille prove per accogliere il mistero di Dio;
beati quelli che ascolteranno la voce del cuore facendo tacere le menzogne della ragione.
Fa’ o Signore che ognuno di noi abbia un cuore puro e docile
per seguirti, senza tante domande, ma solo perché ama!
Amen.

 

12,28 : “Consigliandosi, il re preparò due vitelli d’oro e disse al popolo: “Siete andati troppo a Gerusalemme! Ecco, Israele, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto” “.

DUE VITELLI D’ORO

Quanti vitelli d’oro nella mia vita, idoli vuoti e inutili,
che non possono darmi niente, perché sono niente, pure illusioni.
Sono solo una ricerca del bene personale, della propria autogratificazione,
lasciando fuori dal proprio progetto il piano che il Signore ha su ciascuno di noi.
E sempre trovo una scusa razionale, una giustificazione plausibile a questa mia idolatria,
quasi senza rendermi conto di questo, così accecato dall’orgoglio e dall’ignoranza.
Ma Signore, aderendo alla Tua chiamata mi son preso delle responsabilità
davanti non solo a Te, ma a tante persone che si affidano a me
non per le mie doti personali ma perché ho scelto di seguirti.
E così, oltre a tradire Te, tradisco anche loro…
Perdonami quando cerco il mio bene e non il bene dei fratelli;
quando ricerco il mio utile, la cosa più comoda
e non mi sforzo di chinarmi, come hai fatto Tu, a lavare i piedi agli altri.
Umiltà e responsabilità, giustizia e coerenza…
un cammino difficile, certo, ma anche la salita al Calvario è stata dura,
e io devo e voglio percorrerla ogni giorno, per morire e risorgere con Te.
Amen.

 

15,12 : “Eliminò i prostituti sacri e allontanò tutti gli idoli eretti da suo padre”.

DIO E’ GRANDE

“Voglio farmi santo!”.
Sì, bella frase, ad effetto, che però lascia il tempo che trova,
perché non ho il coraggio di prenderla sul serio,
ma mi illudo, dopo un passettino, di aver già fatto più che abbastanza…
e mi fermo, crogiolandomi nella mia vanità,
gustando quell’attimo di esaltazione interiore, sognando nuove conquiste…
e invece mi ritrovo fermo, incapace di andare avanti,
incapace di scoprire qual è la direzione giusta, quella che è nella Tua volontà.
Non sono capace di riconoscere il Signore nelle cose piccole, ordinarie, quotidiane!
“Dio è grande!” si continua a dire, e quindi è ovvio che si riveli in cose grandi:
miracoli, apparizioni, grandi fenomeni naturali…
Ma Dio non è grande perché si serve di mezzi grandi, no… di questo sono capaci tutti!
Egli è grande perché nella Sua potenza e grandezza ha scelto le cose semplici, umili, per manifestarsi
E se Lui, che è il Padre, si comporta così, non dovrei imitarlo io, Sua creatura e figlio?
Amen.

 

18,21 : “Elia si accostò a tutto il popolo e disse: “Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo!” “.

SAPERSI FAR CAPIRE

A volte viene spontaneo equiparare tutte le persone e renderle uniformi,
tutte allo stesso livello di esperienza di fede,
di comprensione delle realtà divine, tutti mezzi teologi…
e solo perché io ho fatto i primi passi in questo campo del sapere,
presuppongo che anche gli altri siano allo stesso livello.
E mi trovo davanti a un muro, non dovuto al rifiuto, all’ostilità,
alla poca buona volontà del singolo o del gruppo,
ma per l’ignoranza, l’incapacità oggettiva di affrontare un discorso a certi livelli.
E allora sono io che devo per primo, abbassarmi al loro livello
per poter , piano piano, farli elevare…
E’ il metodo pedagogico che Dio stesso ha usato con noi uomini, Sue creature:
nella Sua infinita bontà d’amore si è chinato su di noi, facendosi come noi nel Figlio,
perché nel Figlio ricevessimo la verità, resa comprensibile dallo Spirito.
Signore, donami l’umiltà di rendermi piccolo con i piccoli, sapiente con i sapienti,
tenace ed impavido nell’annunciare il Tuo messaggio di salvezza con ogni mezzo, a ogni fratello.
Amen.